Mogliano, non si ferma all’alt: fugge e ferisce agenti e militari
Folle inseguimento fino a Mestre di un tunisino senza fissa dimora martedì notte. Prima di essere arrestato ha tentato di speronare le auto di Polizia e dell’Esercito

Un pericolosissimo inseguimento notturno durato oltre mezz’ora, dal Terraglio nei pressi di Mogliano, attraverso le strade di Mestre (da via Vespucci al cavalcavia di San Giuliano), piede schiacciato sull’acceleratore fino a Mira.
Poi un’inversione, per proseguire la folle corsa nuovamente fino a Mestre, per concludersi con un incidente stradale, dopo un tentativo di speronamento, due agenti e altrettanti militari dell’Esercito finiti al pronto soccorso.
È accaduto nella tarda serata di martedì e ad innescare l’inseguimento a sirene spiegate è stato un 28enne cittadino tunisino - ufficialmente senza fissa dimora, ma con base a Mogliano - che non si è fermato all’alt di una pattuglia della Polizia, lungo il Terraglio.
È così iniziato un “film” che solo la fortuna e la perizia al volante degli agenti ha evitato si trasformasse in investimenti ed incidenti dalle conseguenze ben più gravi.
L’uomo è fuggito, senza mai rallentare, mentre dietro di lui andava ingrossandosi il numero di auto di forse dell’ordine e militari impegnati nell’inseguimento, per bloccarlo: tre Volanti della Polizia, un’auto dei carabinieri, una dell’Esercito.
La corsa notturna è proseguita per quasi quaranta minuti, attraversando Mestre e Marghera - passando a tutta velocità nella notte da via Spalti a viale Vespucci, San Giuliano e via Fratelli Bandiera - per poi imboccare la riviera del Brenta fino a Mira.
Qui il fuggitivo ha girato l’auto nuovamente in direzione di Mestre, mentre la Polizia locale chiudeva le strade del centro. Raggiunta la zona dell’ex Carbonifera - tra via Torino e viale Ancona - il tentativo di speronare una Volante e l’auto del fuggitivo che è finita contro il guardrail, con un incidente che ha finalmente posto fine alla folle corsa.
Una volta a terra, però, il giovane ha tentato di reagire aggredendo gli agenti. Questo secondo il capo di imputazioni per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate, danneggiamento e violazione del codice della strada, nonché possesso di stupefacenti (3 grammi di cocaina) per i quali è stato arrestato, mentre due agenti e tre militari dell’Esercito sono dovuti ricorrere alle cure del Pronto soccorso (uno ha avuto la frattura di un dito).
Alla legale che si è trovata a sostituire una collega in aula, l’avvocata Serenella Maluta, il giovane uomo ha detto che ha reagito così perché aveva violato l’obbligo di dimora a Rovigo e temeva conseguenze, aggiungendo di non aver voluto aggredire gli agenti.
Al termine di una lunga camera di consiglio, la giudice Michela Rizzi ha convalidato l’arresto e accogliendo la richiesta della Procura ne ha anche disposto la misura cautelare in carcere, dove attenderà il processo per direttissima, quando il Tribunale valuterà caso e responsabilità nel merito.
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