Market, sport, tecnologia: ecco il nuovo commerciale Alì di Treviso

Presentate in Comune le richieste per la varie categorie di vendita del centro. Conto alla rovescia per l’apertura, previsti anche ristorazione e abbigliamento

Federico de Wolanski

TREVISO. Un supermercato, un negozio di materiale tecnologico (dai telefonini ai computer e altre categorie), articoli sportivi e molto altro ancora, senza dimenticare chiaramente abbigliamento e ristorazione.

Mentre il nodo Noalese già patisce gli spazi ristretti del rapporto tra l’aeroporto Canova e le sue migliaia di passeggeri ritrovati, in Noalese il parco commerciale Alì si prepara ad aprire i battenti. La società non ha ancora svelato la data precisa ma intanto, dopo aver ottenuto l’agibilità, ha appena inoltrato all’amministrazione tutte le pratiche per attivare i vari punti vendita in cui si suddividerà il grandissimo centro commerciale realizzato ai piedi della tangenziale, a cento metri dall’aeroporto, lì dove una volta c’erano gli spazi della concessionaria Marazzato e della Sperotto.

La nuova struttura conta oggi poco meno di 54 mila metri quadrati con una previsione di flussi di traffico pari a circa 565 veicoli in ingresso e 376 veicoli in uscita nelle ore di punta.

Gli alberi e il traffico

I trecento alberi circa, piantati per mitigare l’impatto del parco commerciale secondo la relazione fatta anni fa dall’ex dirigente del settore ambiente basteranno solo in minima parte a parare il colpo dell’impatto ambientale della struttura ma intanto è già qualcosa. Da Alì lo considerano «un bosco» e in affetti, rispetto ad altri interventi di natura strettamente commerciale, la quantità di verde è significativamente maggiore in Noalese che altrove. Certo, toccherà aspettare che crescano. Intanto si fanno i conti con i negozi, destinati ad attirare una considerevole mole di clienti e aumentare il carico di traffico su una strada che già fa molta fatica a convivere con il via vai di turisti del Canova.

A mettere in linea tutti i problemi ancor prima del cantiere fu, come riportato dal nostro giornale nei giorni scorsi, una relazione del Comune del 2018; metteva in evidenza le possibili pesanti ricadute del centro commerciale sulla viabilità del quartiere sottolineando come «la rotonda e l’aumento del numero di corsie in un breve tratto – scrisse il dirigente dell’Ambiente riferendosi agli interventi eseguiti sulla Noalese, ndr – non contribuiscono in alcun modo a decongestionare la viabilità già critica attualmente e destinata inevitabilmente ad aggravarsi». Ma evidenziava anche quale sarebbe stata l’unica via per alleggerire il tutto.

La soluzione a più interventi ferma

Non si trattava di un’opera singola, ma un insieme di interventi di cui nessuno, ad oggi, è stato attuato in toto. Secondo il dirigente era necessario il collegamento Stiore-tangenziale; la realizzazione del IV lotto della tangenziale (che ad oggi non esiste nemmeno nei piani); la realizzazione di un sovrappasso per consentire l’attraversamento pedonale della Noalese (intervento che si vedrà, ma nel 2023); regolamentazione dell’immissione e uscita da via Bernardi (questo sì fatto) ed eliminazione del passaggio a livello in via Castellana per fluidificare il traffico nell’ambito del quartiere di S. Giuseppe (non esiste); la costruzione collegamento aeroporto-stazione centrale con people mover (per ora solo nel libro dei desideri).

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