Market cinese al posto del Mercatone

Apre in via Torni un emporio di duemila metri quadrati. L’assessore: «Pratiche in corso»

MOGLIANO. Dopo i numerosi bar anche le attività commerciali moglianesi si tingono di giallo. È imminente l'apertura di una nuova piattaforma commerciale di oltre 2000 metri quadrati nell'area di via Torni un tempo occupata dal Mercatone Uno. I titolari della nuova impresa, un negozio di articoli vari chiamato «Il baule» sono una cordata di imprenditori cinesi. In questi giorni nell'ala nord dello stabile dell'ex cotonificio fervono i preparativi. La settimana scorsa è comparsa anche l'insegna aziendale. All'interno della nuova sede sono già presenti lunghe file di espositori con prodotti di vario genere, tranne quelli di tipo alimentare. La catena commerciale, dalle poche informazioni presenti sul sito del gruppo, ha aperto i battenti a Padova nell'ottobre del 2006. In vendita si trovano oggetti di abbigliamento, borse, calzature, giocattoli, casalinghi e detersivi. Lo spirito di questo megastore e quello del marche low cost: «Per avere una vita piacevole e facile, non c'è bisogno di spendere una fortuna» recita una delle loro comunicazioni aziendali. Quella moglianese è la dodicesima sede, dopo quelle di Occhiobello, Campagnalupia, Este, Ferrara, Cervignano del Friuli, San Giovanni al Natisone, Faenza, Bagnacavallo, Curtatone, Ponsacco e Lari. Si tratta di un gruppo, con sede a Canaro in provincia di Rovigo, che, stando sempre alle informazioni riportate sul loro sito istituzionale, conta circa 200 dipendenti per una superficie commerciale totale oltre 30.000 metri quadrati. Brevemente intervistati i lavoratori impegnati a Mogliano danno l'apertura del nuovo punto vendita per imminente: «Già la prossima settimana». Gli uffici comunali però negano di aver rilasciato alcuna autorizzazione: «Ci sono due concessioni edilizie per lavori di manutenzione e nessuna concessione dello sportello Attività produttive», fanno sapere. L'altro ieri, forse in attesa di completare regolarmente le procedure burocratiche, l'insegna è stata temporaneamente rimossa. «Ci sono stati contatti da parte del legale della società con i nostri uffici» spiega l'assessore al commercio Ferdinando Minello «ma non ci risulta ancora presentata alcuna domanda».

Matteo Marcon

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