Maltempo, Brentella esondato a Montebelluna: «Un fiume di fango, siamo in ginocchio»

Danni per centinaia di migliaia di euro per le famiglie delle vie Berto e Valderoa. Distribuiti 400 sacchi anti alluvione

MONTEBELLUNA. Danni ingentissimi, probabilmente qualche centinaio di migliaia di euro, in città per la bomba d'acqua che si è abbattuta l'altra sera verso le 21. In via Berto è andato completamente sotto acqua il seminterrato dell'abitazione di Flavio Pozzobon, lì l'acqua arrivava fino al soffitto, quindi più di tre metri, distruggendo tutto. Nella casa adiacente, dove abita Marco Rossi, il genero dell'ex sindaco Dino De Longhi, l'acqua è entrata in cucina e salotto e ha sommerso due auto parcheggiate nel giardino. Di fianco, nella abitazione dello stesso De Longhi, l'acqua è scesa per la rampa ed è entrata nel seminterrato ed anche lì una auto è finita sommersa e ci sono stati danni al mobilio.

Causa di questi allagamenti è stata la tracimazione del canale Brentella: l'acqua uscita dal canale ha scavalcato la stradina e la canaletta ed è scesa come una valanga sulle case antistanti. «Non si distingueva più dove era il canale, dove la stradina e dove la canaletta, perchè l'acqua copriva tutto - racconta Flavio Pozzobon - in casa mia è entrata per le griglie delle bocche di lupo, la pressione ha poi fatto saltare le porte e allagato tutti i locali del seminterrato danneggiando ogni cosa, a cominciare dal mio studio».



Lì è stato il ponte su via Santa Caterina a fare da diga e l'acqua si è riversata fuori. «Il consorzio Piave mi ha imposto di fare una recinzione a rete e quindi l'acqua non ha trovato ostacoli - spiega Flavio Pozzobon - se fosse stato fatto invece un muretto, come c'è più a est, non ci sarebbe stato questo disastro». In via Valderoa invece è arrivata una colata di fango, che prima si è riversata sulla strada e poi ha investito l'abitazione di Teresio De Biasi. Lì c'è un fosso che scende lungo via Foresto ed è intubato all'incrocio con via Valderoa. Ramaglie ed erba abbandonate lungo le sponde sono state trascinate giù dall'acqua e hanno sbarrato l'imboccatura del tubo, così acqua e fango sono scesi lungo via Valderoa e sono entrati nell'abitazione di De Biasi.



«In taverna sono entrati una ventina di centimetri di acqua e fango - spiega Teresio De Biasi - hanno danneggiato tutto quello che c'era all'interno, a cominciare dal salotto, saranno da rifare anche i pavimenti e da sostituire le perline che rivestono le pareti. Io ho cercato di far defluire l'acqua aprendo i chiusini della strada, ma non c'è stato nulla da fare. Nel fosso di via Foresto c'erano ramaglie abbandonate e sono state quelle, trascinate a valle, a provocare la tracimazione».

Danni minori in altre parti della città: in via Maso ci sono stati alcuni piccoli allagamenti, in via Buzzati sono scoppiati diversi tombini, come in via Legrenzi ed in via Canova, ghiaia in via Castellana ed in via Monte Valbella e ghiaione in Via Bongiovanni, in via delle Alte ed in via Storta - allagata completamente – è intervenuta la Protezione civile che ha anche provveduto alla distribuzione di 422 sacchi di sabbia anti-alluvione. Gli interventi di emergenza di vigili del fuoco, protezione civile, operai del comune, carabinieri, Consorzio Piave sono andati avanti tutta l'altra notte e proseguiti ieri.

«Si tratta di episodi che negli ultimi anni si sono susseguiti e rispetto ai quali – con tutta evidenza - le infrastrutturazioni di bonifica non reggono - dice il sindaco Marzio Favero - è un problema che suscita allarme perché non è pensabile né possibile modificare nel giro di poco tempo il reticolo delle vie d’acqua di deflusso e bonifica costruito da generazioni. La questione va tematizzata a livello politico generale e servono investimenti su grande scala in ordine al tema della regimentazione idrica». —

Enzo Favero

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