Malattia fulminante Vittorino Casella stroncato in un mese

Nervesa. Pranoterapeuta conosciutissimo nel Triveneto Aveva 63 anni, faceva parte del gruppo alpini di S. Croce

di Erika Franceschini

NERVESA

Si è spento alle 3 della notte tra sabato e domenica Vittorino Casella, il conosciutissimo pranoterapeuta di Santa Croce.

La malattia, che lo ha colpito improvvisamente, senza alcuna avvisaglia, è stata fulminante: era stata scoperta solo lo scorso 25 novembre e un’operazione urgente allo stomaco a metà dicembre, che sembrava poter essere una soluzione almeno temporanea non è bastata per risolvere il problema.

Casella, 63 anni, è stato ricoverato nuovamente il 30 dicembre, quando le sue condizioni sono notevolmente peggiorate fino a portarlo alla morte ieri notte. Pochi mesi di vita per il pranoterapeuta: non c’è stato nulla da fare.

Vittorino Casella era conosciuto in tutto il Veneto per le sue doti di pranoterapeuta. Erta riuscito a convincere delle possibilità di questo tipo di medicina e poi a curare anche le persone più scettiche.

Dopo aver lavorato come rappresentante di calcestruzzi, 26 anni fa aveva deciso di dedicarsi completamente alla cura delle persone dopo aver scoperto di essere uno dei pochi fortunati ad avere un'energia particolare che, veicolata nel giusto modo attraverso le mani e il calore da loro emanato, può curare diversi tipi di malattie.

Aveva cominciato così la sua carriera nello studio di casa fra i boschi del Montello a ridosso della strada Panoramica. I primi e più importanti aiuti sono andati ai suoi compaesani, per cui faceva per lo più volontariato e che gli hanno fatto la maggiore pubblicità possibile facendolo così conoscere prima in tutta la zona. Il passaparola aveva poi fatto il miracolo. Negli ultimi anni la sua fama era andata ben oltre i confini provinciali.

A sottoporsi alle cure di Vittorino arrivavano pazienti da tutto il Veneto e anche dal Trentino. Un via vai continuo di gente attirata dalla fama delle sue mani.

Vittorino Casella, oltre che per il lavoro, era molto conosciuto anche come membro attivo del gruppo alpini di Santa Croce di cui è stato capogruppo per alcuni anni e a cuipoi ha continuato a partecipare alle riunioni del direttivo collaborando nelle varie attività locali.

La passione per le persone che lo ha portato a dedicarsi agli altri nel lavoro andava però anche oltre i confini nazionali.

Da alcuni anni aveva deciso di raccogliere fondi per beneficenza attraverso i suoi pazienti e i suoi conoscenti ed aiutare così una donna camerunense che era rimasta vedova con 4 figli.

Grazie ai fondi raccolti i ragazzi hanno potuto studiare e sono sempre rimasti in contatto con la famiglia Casella inviando foto e lettere per ringraziare di quanto avevano fatto per loro.

Vittorino Casella lascia la moglie Carolina e le figlie Laura e Luisiana con i mariti e i nipoti Matteo e Silvia.

La perdita improvvisa è stata un duro colpo per la famiglia che era molto legata e non era pronta a questa tragedia.

I funerali si svolgeranno nei prossimi giorni. La data deve ancora essere fissata. Sicuramente vi parteciperà tutto il paese e non solo. In chiesa ci saranno gli amici delle penne e nere e i tanti pazienti che Vittorino aveva curato con le sue mani.

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