Maestra d’asilo su OnlyFans: «Nessuno può giudicarmi»
La maestra si difende: «Mi piace il mio corpo e mi piace mostrarlo». Diocesi e parrocchia valutano i provvedimenti da prendere

Nessuna scusa. Nessun passo indietro. La maestra dell’asilo dell’hinterland trevigiano, che come secondo lavoro si mostra su Onlyfans, affida al suo profilo Instagram la prima reazione al tornado che l’ha inghiottita in questi giorni: «Sì mi piace il mio corpo e, sì, mi piace mostrarlo, esibirlo e valorizzarlo».
Aveva scritto l’altro giorno su una storia. Parole che, da un lato, hanno avuto l’effetto di incoronarla come simbolo di una nuova libertà femminile, quella di poter disporre del proprio corpo come si desidera, dall’altro, ha peggiorato la sua situazione.
Il sacerdote e legale rappresentante della scuola paritaria, non avendo ravveduto un pentimento avrebbe convocato l’avvocato e il consulente del lavoro messo a disposizione della Diocesi per capire come muoversi nei confronto della propria dipendente.
E se fino a ieri sembrava certo che l’educatrice potesse portare a termine l’anno scolastico per non turbare i bambini, ora le cose non starebbero più così. Il prete, la Diocesi e la Fism (Federazione italiana scuole materne) si sono concessi il fine settimana per decidere su un eventuale provvedimento da applicare alla donna.
Il paese
La vicenda è scoppiata in un paese dell’hinterland trevigiano. Un piccolo Comune popolato da poche migliaia di persone, dove tutti si conoscono e tutti parlano. Magari a voce bassa, magari senza farsi vedere o sentire, però parlano.
«Qui ci si conosce tutti e in molti sapevano cosa faceva la maestra, non è un mistero e finora nessuno si era mai sconvolto.
Anzi. Sin da quando era giovanissima, si teneva in forma e le piaceva mostrare il suo corpo», racconta un genitore, per nulla stupito o allarmato dalla bomba scoppiata attorno alla scuola qualche giorno fa. Diverso è l’atteggiamento dei più anziani, che gravitano vicino alla parrocchia, per i quali è più semplice rispondere che non sanno nulla, o meglio, che mai hanno saputo. La chiesa però è vuota.
Un cero acceso, nessun fedele. Anche il prete ha scelto di non rispondere: fino a ieri mezzogiorno nessun commento, neanche una parola. Da giorni si è chiuso nel silenzio, almeno finché non prenderà la decisione che decreterà il futuro dell’educatrice. E poi c’è la frangia colpevolista, che non transige su quello che la maestra fa al di fuori del lavoro.
Le reazioni
A scatenare il putiferio nella materna paritaria è stato il passaparola di alcuni genitori che lamentavano il fatto che qualcuno aveva rinvenuto in rete le foto della maestra dei loro figlioletti in abiti succinti, gridando allo scandalo: «Non vogliamo dire cosa si può o meno fare fuori dal lavoro, ma quella in cui abbiamo iscritto i nostri bambini è una scuola cattolica e quello che fa questa mastra non è in linea con i principi professati dalla religione. Dopo questa scoperta è venuta meno la fiducia nei suoi confronti».
Si tratterebbe, comunque, di una frangia molto ristretta. La maggior parte dei genitori difende l’educatrice: «Con i bambini è brava e il suo lavoro lo svolge al meglio. Quello che fa fuori non può essere affare dei genitori, non deve riguardarci. Ci dispiace che la maestra stia subendo tutto questo. È una brava persona e non se lo merita. E poi, quei genitori come hanno fatto ad arrivare quelle foto? Predicano bene e poi però sembrerebbe che siano i frequentatori dei social network che tanto condannano», concludono altri genitori della scuola.
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