L'oste di Vittorio toglie le slot: «Qui si viene per parlare»

Carpesica, la coraggiosa scelta di Paolo Campodall’Orto. «Rinuncio all’incasso, voglio avere la coscienza tranquilla»

VITTORIO VENETO. Non ci sono dubbi per Barbara De Nardi, assessore ai servizi sociali: «Le slot machine andrebbero abolite dai locali pubblici. Bene ha fatto Paolo Campodall'Orto che le ha eliminate dal suo bar di Carpesica. Invito gli altri a seguire il suo esempio». Facendosi carico della nuova gestione dell'osteria pizzeria Camein di Carpesica, una storia centenaria alle spalle, Campodall'Orto ha deciso di rinunciare al gioco d'azzardo, che pure gli dava un contributo di 400 euro al mese. «L'ho fatto perché lo ritengo diseducativo rispetto ai ragazzi (ma non solo), e quindi perché puntando ad una riqualificazione del loco, non posso essere occasione di disperazione».

Una settimana fa, pertanto, il titolare si è liberato delle 'macchinette'. «Alla sera avevamo i bambini addosso alle slot, mentre i genitori cenavano o semplicemente bevevano un aperitivo. Mi sembrava il massimo della cattiva educazione, pertanto mi sono deciso a rimuovere i tre videopoker che si trovavano in questo locale da oltre trent'anni». A Carpesica gli danno un po' tutti ragione, per primo l'ex sindaco Giancarlo Scottà. «Paolo è stato decisamente coraggioso. La qualità della sua cucina e in particolare l'originalità delle pizze non mancheranno di compensarlo della perdita delle slot. Il suo atto di coraggio, proprio sul piano della buona educazione, va incoraggiato». Secondo l'ex sindaco bisognerebbe individuare qualche forma di detassazione, come si è fatto in altri comuni, per i commercianti che rinunciano all'offerta di azzardo. «Sono andato in crisi - ammette Campodall'Orto - quando ho visto tanti adulti che si giocavano i soldi guadagnati con il lavoro o la pensione, genitori che spesso avvicinavano i propri figli alle macchinette per le luci, i colori e i suoni, sebbene fossero in un angolo riservato. Non vogliamo essere i responsabili di problemi di ludopatia e vogliamo anche rilanciare l'osteria non come posto in cui si viene a giocare, ma dove si può conversare con amici e mangiare».

Campodall'Orto sta, fra l'altro, rinnovando il locale. Proprio in questi giorni è al lavoro su una terrazza che dà su Vittorio Veneto e sul Pizzoc; un panorama straordinario. «Questo dev'essere il locale della serenità, non della disperazione» puntualizza. «Qui facevano tappa ogni giorno giovani e adulti per giocarsi anche quanto guadagnavano in un giorno. Non mancavano i frequentatori di passaggio che tentavano la fortuna dopo aver bevuto un caffè. Immagini e situazioni che mi hanno fatto davvero riflettere». L'anno scorso il Comune ha provveduto ad emanare precise disposizioni pe tenere lontano i ragazzi dalle sale gioco. Ma il caso di Carpesica resta un'eccezione, Da imitare, appunto, come riconosce l'assessore De Nardi.

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