Lo strazio degli amici: «Placcali tutti da lassù»

La Procura ha aperto un fascicolo sulla morte di Francesco Nardi. Il sindaco Serena: «Da anni chiediamo sicurezza» 
artico agenzia foto film villorba incidente mortale via roma
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villorba

«Ti sono stato vicino in migliaia di mischie. Non sai cosa darei per averti affianco ancora». In attesa che la giustizia faccia chiarezza su cosa è accaduto venerdì sera alle 22.15 lungo la Pontebbana, le lacrime non bastano alla disperazione per colmare la perdita improvvisa di Francesco Nardi, 26 anni, ex capitano dell’under 18 del Villorba Rugby. A portarselo via l’incidente avvenuto di fronte alla struttura Le Terrazze di Villorba. Tre le persone coinvolte: oltre a Francesco il suo amico D. Z., 21enne di Vittorio Veneto che guidava la Volkswagen Golf in cui sedeva sul lato passeggero il giovane di Villorba e M. G., 35 anni, che procedeva sulla Pontebbana dal senso apposto, guidando una Bmw.

l’indagine

Sul frontale la Procura della repubblica di Treviso ha aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio stradale. Entrambi i guidatori sono stati iscritti nel registro degli indagati, atto d’ufficio. I due mezzi sono sotto sequestro e si sta valutando se eseguire l’autopsia, mentre gli altri due giovani coinvolti, sono stati sottoposti all’alcoltest e al drug test. L’auto dei due amici sarebbe stata colpita dalla Bmw del 35enne che proveniva in senso opposto, mentre stava entrando nel parcheggio del locale. Entrambi i conducenti, con ogni probabilità, saranno sentiti dagli inquirenti per confrontare la loro versione con quella dei testimoni ascoltati sul luogo dello scontro. Francesco Nardi aveva giocato a rugby fino a tre anni fa. Il rugby era lo sport di famiglia: sia il papà Adriano che lo zio Gianfranco lo praticavano.

una vita nel rugby

Lo stesso zio, la sera dell’incidente, si trovava nella Club House del Villorba Rugby, dopo aver assistito agli allenamenti. Francesco, che giocava fin da bambino, aveva fatto tutta la trafila delle giovanili diventando capitano dell’under 18. Aveva lasciato la palla ovale per aiutare il papà, titolare di una carpenteria, la Dibici, nella sua attività. Giuliano Cesconetto, presidente del Villorba Rugby, e il suo vice Bruno Cendron, si commuovono. «Nello sport era un talento, un giocatore con grande fisico ma che si adattava a vari ruoli: un riferimento per tutta la squadra» dice Cendron, «quando lo incontravamo, spesso proprio perché veniva a vedere le partite degli ex compagni, gli chiedevamo di tornare a giocare. È un colpo per tutti». «Placcali tutti da lassù» scrivono gli amici. Francesco, che ha una sorella maggiore, era un ragazzo apprezzato per simpatia e vitalità. Dopo le scuole medie si era iscritto al Cfp di Lancenigo e, successivamente, aveva avuto varie esperienze lavorative, fino alla scelta di aiutare il papà.

il pericolo corre sul rettilineo

Un tratto pericoloso, in cui – negli anni – e anche di recente, si sono verificati vari incidenti. Nel rettilineo le auto sfrecciano ad alta velocità, con grossi pericoli per i veicoli in immissione o in svolta. Il comune di Villorba, da anni, sostiene di chiedere ad Anas vari interventi, tra cui una rotatoria per l’accesso all’area industriale ma, allo stesso tempo, con la funzione di rallentamento. «I nostri appelli sono rimasti inascoltati» sottolinea con disappunto il sindaco di Villorba Marco Serena, «Stavolta piangiamo un ragazzo della nostra comunità, apprezzato e benvoluto». Per i funerali si attende il nulla osta delle autorità. —



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