«L’Epo? L’ho avuta da Priamo e Bonin»

«Fu durante un allenamento che il mio compagno di squadra, Matteo Priamo, mi parlò di quella sostanza, la Cera. Io, che mi ero appena sposato, e che quell’anno ero reduce da quattro successi di tappa al Giro d’Italia, non volevo assolutamente mancare ai Mondiali che si disputavano in casa. Per questo motivo, non resistii alla debolezza e acquistai per 700 euro la sostanza vietata. Priamo mi disse che gliel’aveva procurata Bonin».
Il testimone clou del processo all'ex dilettante Paolo Bonin, 34 anni di Castello di Godego, è stato ieri il ciclista professionista Emanuele Sella, classe 1981 di Mussolente. Vincitore di diverse tappe al Giro, Sella, che dopo aver patteggiato e scontato la squalifica di un anno, è tornato in sella tra i professionisti, ha ripercorso la vicenda che ha messo nei guai Bonin.
Si tratta di un’inchiesta nata a Padova ed è uno stralcio che ha visto finire sul registro degli indagati trenta persone tra ciclisti professionisti, medici sportivi e il responsabile di una casa farmaceutica. Tra loro, dunque, anche Paolo Bonin accusato, sostanzialmente, di aver fatto da «piazzista» di sostanze dopanti. Più precisamente, secondo gli inquirenti, il ciclista avrebbe procurato e venduto ad atleti professionisti (e non), al di fuori delle farmacie e dei canali istituzionali, la sostanza vietata «eritropoietina» e per l'esattezza la specialità «Mircera della Roche», più comunemente noto come Cera. Sella, ieri, ha sostanzialmente confermato le accuse, anche se indirette, contro l’imputato. «Fui trovato positivo nel luglio 2008, dopo un controllo a sorpresa. Vennero a casa mia a farmi il prelievo».
Il ciclista di Mussolente ha ricostruito nei dettagli la vicenda: «Il pomeriggio del 30 giugno 2008, andai a casa di Priamo. Mi accompagnò mia moglie. Per me era importantissimo partecipare ai Mondiali. Priamo mi disse che quella sostanza non sarebbe stata rilevata dalle analisi antidoping e mi aggiunse che a dargliela era stato Paolo Bonin».
Sella ha anche precisato di conoscere sommariamente Bonin: «Lo ricordo quando gareggiavamo da giovani ma non è mai stato mio compagno di squadra».
A salire sul banco dei testimoni anche la moglie di Sella, Mara Masetto, incinta: «Ricordo - ha detto la donna - che il pomeriggio del 30 giugno 2008 accompagnai mio marito a casa di Priamo. Francamente non sapevo il motivo di quella visita. Lo aspettai in auto e poi lo vidi rientrare con un pacchetto. Ricollegai tutto soltanto dopo che uscì la notizia della positività all’Epo di mio marito».
La sostanza, terza generazione dell'Epo, attiva la produzione di globuli rossi e quindi una maggiore ossigenazione dei muscoli: reazione che attenua la fatica. L'ex dilettante è accusato anche di aver proposto il Cera pure al campione del mondo Alessandro Ballan che sarà testimone alla prossima udienza del 26 marzo.
Tra i testimoni presenti ieri mattina c’era anche Priamo, che però si è avvalso della facoltà di non rispondere.
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