Lega e Pdl, ecco l’intesa È asse Sernagiotto-Caner

Gruppo Ricerca e sernagiottiani si alleano e siglano la pace con il Carroccio Sponsorizzeranno sindaco e vice padani. Sacconiani infuriati: Mauro lascerà?
Di Alessandro Zago
Passerini Quinto assenblea provinciale Pdl in foto sernagiotto
Passerini Quinto assenblea provinciale Pdl in foto sernagiotto

Comunali del 2013: dietro i proclami di facciata, ossia l’annunciata rottura tra Carroccio e azzurri, è già stato stretto l’accordo per rilanciare alle prossime amministrative l’asse Lega-Pdl, ma sotto mentite spoglie, ossia mimetizzando parte degli attuali esponenti del Pdl ai Trecento nelle solite liste civiche. Esponenti prima divisi e oggi compatti, a parte azzurri perplessi e delusi come l’assessore Beppe Mauro, che qualcuno dà addirittura vicino al divorzio dal Pdl.

Remo Sernagiotto, assessore Pdl al Sociale in Regione, oggi dominus nella Marca, infatti annuncia: «A Treviso ho trovato l’accordo con i benazziani del Gruppo Ricerca e ora lavoreremo per l’alleanza con la Lega sponsorizzando un suo candidato sindaco. Solo se la Lega farà saltare il banco, indiremo le primarie del Pdl per la scelta del nostro candidato sindaco: ad oggi i nomi sono quelli della Ciruzzi per i benazziani e di Mauro per i sacconiani. E siccome saranno primarie aperte, potrebbe esserci la presenza di Riccardo Pittis con la sua civica». Gentilini, che tornerà a correre alle comunali con una propria lista a sostegno del candidato sindaco leghista (se stesso, Caner o Zampese), però vuole correre solo con la Lega... «Anche cinque anni fa diceva lo stesso ma poi si è adeguato: Lo farà anche stavolta». E così Sernagiotto - persi per strada Renosto e Ortica di Area Popolare ma prima ancora Vittorio Zanini - conferma che è stato siglato il patto di sangue prima tra azzurri ai Trecento, quindi tra azzurri e leghisti. E infatti il segretario comunale Enrico Chinellato e il capogruppo Sandro Zampese per il Carroccio si sono formalmente accordati giorni fa con il neocapogruppo azzurro sernagiottiano Fabio Crea e l’esponente del Gruppo Ricerca Gianpaolo Aloisi: si correrà ancora insieme (anche se i benazziani, da mesi, hanno lanciato un proprio candidato sindaco, la Ciruzzi: evidentemente è solo per fare scena). E proprio l’asse tra benazziani e sernagiottiani ha accelerato i tempi per la cacciata di Enrico Renosto, ex capogruppo Pdl, e di Letizia Ortica: Crea e Aloisi infatti, prima del vertice della segreteria provinciale che lunedì ha tolto i gradi a Renosto (che poi ha annunciato la rottura definitiva), avevano raccolto firme nel gruppo di maggioranza appunto per impallinare, su input di Sernagiotto, la coppia ormai scomoda Renosto-Ortica. E tutti hanno firmato, compresi quei benazziani (Piccoli, Aloisi e Tonellato) che, fino a poche settimane fa, erano in rottura con i sernagiottiani (Crea e Caldato). E le solite malelingue dicono che, dietro il patto azzurro che ha portato all’accordo sottobanco con la Lega, ci sia il blindarsi in Regione di Sernagiotto attraverso la stretta di mano con il capogruppo regionale del Carroccio Federico Caner, leader dei leghisti maroniani del capoluogo, in pole per correre da sindaco o lanciare uno dei suoi sodali (Zampese), accordo che porterebbe il leader esterno del Gruppo Ricerca, Francesco Benazzi, dalla direzione generale dell’Usl di Cittadella a quella, se non di Treviso, almeno di Castelfranco. E sempre Sernagiotto avrà ora più mano libera con l’Israa, piazzando a capo delle case di riposo di Treviso un proprio uomo al posto del presidente uscente Fausto Favaro. Il tutto, ovviamente, sempre che il governatore Zaia permetta. E così a breve potrebbero ottenere «riconoscimenti» anche i consiglieri azzurri ai Trecento che hanno sottoscritto l’accordo. Ossia Tonellato, lanciatissimo alla Protezione civile, ma anche Aloisi, Crea e Caldato, questi due ultimi in pole per il posto di Favaro all’Israa. Anche Piccoli sarà accontentato, in seconda battuta. Ma per correre con una Lga che di facciata sventola tanto il modello Verona, e anche per placare Gentilini, gli azzurri archivierebbero la sigla del Pdl: i benazziani dando vita a una civica con il simbolo del Gruppo Ricerca, mentre i sernagiottiani potrebbero chiamare la propria civica con il nome del movimento dei formattatori, «Basta», altra creatura di Remo. E una terza lista potrebbe essere quella di Pittis, sempre che non confluisca in quella sernagiottiana.

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