Larve trovate nel piatto dei bimbi, sanzioni a due addette della mensa
I provvedimenti della Dussmann dopo il caso di S. Cipriano. Malumore tra le lavoratrici e nel sindacato

Provvedimenti nei confronti delle due addette mensa in servizio presso la scuola primaria di San Cipriano di Roncade dove, a fine febbraio, era stata rinvenuta una larva nel pasto servito a una bambina.
La Dussmann, ditta che detiene l’appalto del servizio, ha deciso di procedere con due provvedimenti disciplinari nei confronti delle lavoratrici che erano in servizio al momento dell’accaduto, di cui una ancora in forza alla stessa scuola e una momentaneamente spostata a Roncade.
la decisione
La decisione arriva dopo giorni di indagini e verifiche interne, ed è stata comunicata dall’azienda alle lavoratrici coinvolte.
Si tratta comunque di un passaggio cruciale nella vicenda che, in pochi giorni, ha scosso la comunità scolastica e richiamato l’attenzione pubblica. Il provvedimento è legato al primo episodio, quello del ritrovamento di una larva nel piatto di un’alunna alla mensa di San Cipriano di Roncade lo scorso 27 febbraio.
Le analisi hanno poi identificato il corpo estraneo come larva di tenebrio molitor, un verme della farina comunemente usato come esca per la pesca, facilmente acquistabile nei negozi specializzati o nei distributori automatici.
L’azienda ha subito ipotizzato la matrice dolosa dell’accaduto e ha depositato un esposto contro ignoti presso la Procura di Treviso, parlando esplicitamente di sabotaggio.
I sindacati
Sul caso è intervenuta nei giorni scorsi anche la Filcams Cgil di Treviso anche se, alla luce di questa decisione assunta dalla ditta Dussmann, si preannuncia un ulteriore sviluppo dello scenario. Il sindacato ha espresso forte preoccupazione per il futuro occupazionale delle lavoratrici coinvolte.
«Ci rincresce constatare che, nell’intensa discussione tra amministrazione comunale e comitati dei genitori, le lavoratrici della Dussmann rimangano una voce inascoltata» ha dichiarato Nicole Chirici, rappresentante sindacale.
A seguito delle disdette del servizio mensa da parte di numerose famiglie il sindacato ha chiesto l’attivazione urgente di ammortizzatori sociali. Dussmann, da parte sua, ha proposto a parte del personale di spostarsi temporaneamente presso il centro cottura di Fossalta di Piave. Ma secondo la Filcams, ciò non basta.
«Abbiamo chiesto un accordo per la cassa integrazione. L’azienda ci ha assicurato un riscontro nei prossimi giorni». A prendere posizione non è stata solo l’azienda o i sindacati, ma anche direttamente i suoi operatori.
I dipendenti
In una nota diffusa il 24 marzo, firmata dai collaboratori delle mense della provincia di Treviso, in particolare di San Cipriano e della scuola Don Milani di San Biagio dove si legge: «Siamo profondamente amareggiati per quanto sta accadendo. Conosciamo il valore del nostro lavoro, che affrontiamo ogni giorno con responsabilità, dedizione e rigore. Le insinuazioni che mettono in dubbio la nostra professionalità ci feriscono profondamente».
Il personale ha voluto così difendere pubblicamente la propria dignità professionale, ricordando che il servizio viene svolto nel pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie.
Le proteste
Nei giorni scorsi a San Biagio di Callalta e a Fagarè, in seguito al ritrovamento di un frammento di plastica e di una larva nel piatto di due bambini, i genitori hanno organizzato la protesta del panino, prelevando i propri figli all’ora di pranzo per trascorrerlo insieme al parco adiacente alla scuola di Fagarè.
E a Roncade mamme e papà hanno manifestato in consiglio comuale, consegnando al sindaco un documento con il quale chiedono la rescissione del contratto con Dussmann. A Monastier, frattanto, è partita una raccolta di firme.
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