Larve nel cibo della mensa a Roncade. «Sabotaggio»

L’azienda responsabile del servizio ristorazione, Dussmann, ha presentato un esposto in Procura

Larve nella pasta al pomodoro servita in mensa a San Cipriano
Larve nella pasta al pomodoro servita in mensa a San Cipriano

Le larve nella pastasciutta della scuola di San Cipriano di Roncade diventano un caso giudiziario. Un giallo, per dirla altrimenti, visto che a detta dell’azienda titolare del servizio di ristorazione – Dussmann – finita nell’occhio del ciclone dopo il ritrovamento, quelle che si muovevano tra nei piatti dei bambini altro non erano che vermi da pesca, impossibili da trovare nel percorso produttivo del cibi, ed ancor più impossibili da trovare – semmai – vivi.

Cosa c’era nella pasta a San Cipriano

Gli elementi chiave della ricostruzione sono due, non i tre su cui Agatha Christie costruirebbe la prova, ma tanto bastano all’azienda che ha presentato un esposto contro ignoti in Procura con l’accusa di sabotaggio.

«Finora siamo stati in silenzio in attesa dell’esito delle analisi» ha comunicato ieri Francesco Garrubba, direttore della filiale Sviluppo Ristorazione Scuole della Dussmann, «più che sicuri che avrebbero accertato il buon operato della nostra azienda. In questi giorni la reputazione di Dussmann, che solo nel 2024 ha prodotto e servito più di 50 milioni di pasti, è stata gravemente infangata. Chi deve pagare, pagherà. Noi andiamo avanti a testa alta».

La convinzione che ci sia una mano esterna è netta, le analisi di laboratorio hanno identificato come i corpi estranei rinvenuti nel cibo fossero larve del coleottero “tenebrio molitor”, «un’esca che si trova facilmente in ogni negozio di articoli per la pesca e di acquariofilia» sottolinea la Dussmann. Vermi comuni acquistabili anche al distributore automatico, nei negozi che ne sono provvisti.

«Nelle cucine nessura irregolarità»

«L’ipotesi di sabotaggio, che era già circolata, viene dunque confermata» evidenzia l’azienda, «peraltro, le larve al momento del ritrovamento erano vive e ciò non solo esclude che fossero già presenti nella pasta al sugo, poiché in tal caso sarebbero rimaste lessate, ma aggiunge che queste in realtà siano state dolosamente aggiunte nei piatti».

A sostegno della tesi, la Dussmann sottolinea che come l’ispezione dei Carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazione «non ha rilevato alcuna irregolarità e i militari hanno già interrogato tutte le persone informate sui fatti».Il percorso produttivo quindi non avrebbe segnalato problemi o anomalie.

«Dussmann si occupa di ristorazione da oltre 40 anni, con serietà, competenza e passione, nel pieno rispetto dei propri collaboratori e delle persone a cui fornisce un servizio di refezione. Riteniamo scandaloso quanto ordito ai danni della nostra Azienda. Ci auguriamo» sottolineano i responsabili, «che le indagini facciano il loro corso e il responsabile di quanto accaduto venga individuato e sanzionato. Dal nostro canto, abbiamo già intensificato i controlli interni al processo di produzione e distribuzione dei pasti e al personale, al fine di evitare che episodi simili possano, in futuro, accadere nuovamente».

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