La risposta di Genty: «Gli under 30? Sanno di latte»

TREVISO. «Nati in austriache piume, in bocca ancora il latte di mamma, non sanno nemmeno cosa siano i pericoli e l’orrore della guerra. Alcuni di questi giovani stanno crescendo ma dovrebbero farlo a immagine e somiglianza di Gentilini». Lo sceriffo apostrofa i ragazzi che lo vogliono cacciare, ma il manipolo di Under 30 non si fa intimidire: «Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire». «Cambiamo città, restiamo a Treviso»: questo il tema dell’appello per la «non ricandidatura» dello Sceriffo: il dibattito è aperto e decisamente scottante. «Questi giovani sono lontani dalla realtà di un amministratore che deve conoscere i suoi cittadini: dovrò essere di aiuto a qualche giovane dunque, se data la mia veneranda età non sono una roccia. Ci sono giovani che stanno crescendo bene, ma devono farlo a mia immagine e somiglianza». Insomma Gentilini non molla, e se dovesse, al suo posto ci dovrà essere uno esattamente come lui.
L’appello degli under 30 ha sortito esattamente l’effetto contrario e la loro risposta non si è fatta attendere: «Non siamo né rottamatori né giovanilisti, noi firmatari di quell'appello, che lei snobba solo per timore, vogliamo archiviare il suo malgoverno e tutte le forme di cattiva politica di cui siete stati emblematico esempio». Non si placa dunque il dibattito legato all’appello promosso dagli under 30 trevigiani contro la ricandidatura di Gentilini che ha scatenato l’ira dello sceriffo che con tono altisonante ha cercato di rimettere al suo posto il sempre più nutrito gruppo di giovani sottoscrittori determinato a boicottarne la ricandidatura. La loro risposta, diffusa in rete, accolta con clamore dagli oltre centoventi firmatari, recita così: «Per l'ennesima volta lei ha perso un'importante occasione per dare il buon esempio ai cittadini mostrando ciò che un amministratore deve fare: ascoltare i cittadini e i loro problemi. In questi lunghi vent'anni non ha imparato che deve ascoltare ogni cittadino e non solo i suoi elettori?». E poi ancora: «Nati in austriache piume? Abbiamo un’aspettativa esistenziale e professionale peggiore delle precedenti». Infine: «Volere tutti a proprio immagine e somiglianza dimostra l'appiattimento nel considerare come giusto solo ciò che si pensa. Abbiamo visto come mettere persone come lei, che esprimono nel loro ruolo di amministratori esattamente questo concetto, a guidare la nostra città l'abbia inevitabilmente condotta alla situazione di asfissia in cui si trova ora».
La petizione, accessibile anche dal sito internet La Tribuna, non ha lasciato indifferenti molti esponenti del mondo intellettuale e politico. «I giovani hanno ragione: chiedono un rinnovamento della città, di non dover abbandonare Treviso per cercare opportunità di lavoro, vogliono una città più aperta al mondo: è per questo che chiedo loro, di qualsiasi appartenenza politica di votare alle prossime primarie», ha commentato Andrea Michielan, segretario del Pd cittadino.
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