La Nardi Elettrodomestici agli algerini
La Condor Electronics (cellulari e televisori) ha acquistato all’asta lo stabilimento di Sernaglia per circa 700mila euro

SERNAGLIA. La ex Nardi elettrodomestici va agli algerini della Condor Electronics. Dopo quattro tentavi di vendita all’asta, l’azienda di Sernaglia della Battaglia fallita a luglio 2016 sarebbe stata acquistata dalla società nord-africana specializzata nella produzione di apparecchiature elettroniche, elettrodomestici e computer. Un acquisto per 700-800mila euro, meno della metà del suo valore iniziale. Incerto, a questo punto, il destino dell’attività fondata a fine Anni ’50 dal milanese Gianni Nardi. Dichiarata fallita il 12 luglio 2016, la Nardi elettrodomestici era andata all’asta per la prima volta il 13 dicembre dello stesso anno con una richiesta base di un milione e mezzo di euro. Sul piatto: macchinari, linee produttive, mobili, magazzino, hardware, software, ordini e lo storico marchio “Nardi”, tutti in blocco. A occuparsi della vendita sul web, il network It Auction, attraverso il sito industrialdiscount.it. Deserto il primo tentativo di vendita, a cui ne hanno fatto seguito altri tre. L’ultimo concluso il 18 aprile scorso con un ribasso sul prezzo della perizia del 52%. Ad averla spuntata sarebbe stato dunque il colosso algerino a cui fa capo l’imprenditore Abderrahmane Benhamadi, già in affari con la casa automobilistica francese Psa Peugeot Citroen. La multinazionale algerina conta su cinque rami d’azienda specializzati in edilizia, agroalimentare, ricezione turistica ed elettronica dislocati capillarmente sull’intero suolo algerino. Condor Electronics è il ramo del gruppo Benhamadi specializzato in apparecchiature elettroniche di vario genere tra cui anche elettrodomestici. Difficile valutare tempi e possibilità concrete di riavvio dello stabilimento di Sernaglia: tutto dipenderà dalle strategie aziendali della società algerina. Certo, la sfiducia si era impadronita degli ex dipendenti giaà dopo i primi tentativi di vendita andati deserti. Le parti sindacali hanno più volte hanno anche denunciato la mancanza di informazioni ufficiali sulla vicenda. Ancora in attesa non solo di certezze, ma anche degli arretrati, gli oltre cento ex dipendenti. Per loro la prospettiva di riassunzione era stata paventata più volte con l’annuncio di possibili acquirenti italiani e stranieri interessati al riavvio in loco delle attività. Alcuni ex dipendenti hanno cercato e trovato un altro lavoro. Adesso la palla passa agli algerini, che nei prossimi mesi chiariranno le loro intenzioni sul futuro del sito produttivo sernagliese.
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