La linea del Piave della Lega

Il Carroccio perde dieci comuni ma resiste. Il centrosinistra avanza ma non sfonda

TREVISO. Il giorno dopo, il ciclone Renzi si ridimensiona davanti ai municipi. È un’onda, che fa conquistare al centrosinistra alcuni comuni importanti, ma non sbanca - in attesa dei ballottaggi - il quadro politico. Ne sposta il baricentro a sinistra, ma non rovescia il tavolo. La Marca è politicamente rossa (diciamo rosè?), per la rivoluzione copernicana del voto di domenica, che laurea il Pd primo partito in città (46,5%) e in provincia (36,67%). Ma sotto i campanili, se il centrosinistra si allarga -e può sperare di aumentare il bottino fra 15 giorni, soprattutto a Preganziol e Mogliano – ci sono segnali in assoluta controtendenza.

Sia chiaro: ai punti il centrosinistra si impone. Pianta la bandiera a Ponzano, governata dall’ex segretario leghista Giorgio Granello. Riconquista (spaccata) Asolo, strappa a Lega e centrodestra Pieve di Soligo, Colle Umberto. E trionfa nei feudi consolidati dell’hinterland, dove le donne assessore raccolgono (Miriam Giuriati, Pieranna Zottarelli, Anna Sozza) salgono il testimone delle sindache uscenti (Marzullo, Rubinato, e Casellato), ma un solo altro comune cambia colore: Monastier, perso al centrodestra. Ma ai big del Pd, tra tante riconferme pesanti, non può sfuggire nemmeno la perdita di tre comuni, e altri affanni. Addio a Giavera, feudo montelliano storico, a Ponte di Piave, dove la divisione fra sindaco e vice uscente è stata fatale, e a Follina, altro copione fratricida, che però resta sottotraccia. A Povegliano vince il centrosinistra-2. Significativo che non ci siano avanzate nell’Opitergino Mottense (se non uno zampino a Meduna) e nella Castellana (Caerano confermata per un soffio). Va meglio in Pedemontana, nelle zone del Prosecco.

La Lega tira un respiro di sollievo. Barcolla, vacilla, esce malconcia, ma resta in piedi. Lascia sul campo 10 comuni 10, ritenuto alla vigilia il pedaggio «minimo» al nuovo vento politico. Ieri mattina, dopo i dati nazionali, tirava aria di disfatta. E invece, a metà pomeriggio, la conta dei danni, delle crepe, e delle ferite anche doloreose ha fatto nascere un umore da «scampato disastro». La diga ha tenuto. In attesa dei ballottaggi, perché i 4 grandi comuni pesano triplo. E fra 15 giorni il quadro potrebbe aggravarsi, se non si riconfermerà il 4-0 uscente.

Attenzione, la Lega ha perso la maggioranza assoluta della Marca. Controllava 57 comuni un ano fa, ora sono 45, Non sarà più al timone di Mogliano, a meno di intese elettorali con l’uscente Azzolini dopo il divorzio. Oltre a Ponzano, «brucia» un altro municipio: Riese Pio X, feudo del consigliere regionale Luca Baggio (spaccatura interna letale). E ancora il pennone verde viene ammainato a Pieve di Soligo e Valdobbiadene, comuni che hanno rilevanza geografica ed economica assoluta. E aggiungiamoci anche Asolo, turisticamente capitale della Marca, e ancora Ormelle e Resana. Ma c’è la vittoria in coalizione con il centrodestra a Ponte di Piave (candidato di area Udc) e a Giavera, e i confortanti successi di Quinto, Miane, Sernaglia, Gorgo, Chiarano, con percentuali bulgare. E i vantaggi di Mardegan e Da Re su Mardegan e Tonon - 5 e 3 punti – in vista dei ballottaggi di Paese e Vittorio. Tra i comuni perduti anche Meduna: vince la leghista doc Marica Fantuz,che però è sconfessata però dal partito.

Il centrodestra, con il Carroccio, festeggia i successi di Ponte di Piave e di Giavera, ma perde Monastier. Non passano nemmeno le aggregazioni moderate al centro, con formule a spiccata vocazione cattolica. Ma a Caerano si sfiora il successo.

Significativo he la Marca premi anche personaggi al di fuori di ogni sigla. Come il leader e front man dei Los Massadores, gruppo specializzato nel venet-folk rock. Matteo Guidolin: con una civica sui generis trionfa a Riese.

Volti nuovi, giovani, che fanno breccia in una linea tendenziale di premio alla continuità. Non passano i blitz dei veterani della prima Repubblica, da Gino Redigolo a Ivano Sartor, da Ponte di Piave a Roncade. Né ce la fa Nico Cunial ad Asolo. Riesce, con il 53% (ma la Lega viaggiava 20 punti più sopra un tempo) Guido Dussin a San Vendemiano, in maniera meno plebiscitaria che in passato.

Arriva al ballottaggio, dopo ore di ansia, anche il veterano Giovanni Azzolini, alla terza competizione consecutiva con tre casacche diverse. Adesso l’esame di maturità, fra 15 giorni. Il tris già riuscito ieri a Cristina Pin, a Cison.

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