La clinica privata di Monastier apre in centro storico a Treviso

TREVISO. La sanità privata entra in centro storico, e lo fa con due nomi di peso del panorama delle strutture convenzionate della provincia, ovvero la Casa di Cura “Giovanni XXIII” e “Villa delle Magnolie” di Monastier. Le due realtà, in capo al gruppo Sogedin che controlla tutto il complesso ricettivo-sanitario dell’hinterland trevigiano e altri hotel della Marca, troveranno spazio all’interno della grande operazione di restauro dell’ex chiostro della Canossiane, davanti San Francesco, una grandissimo complesso nel cui pianterreno si aprono 2.200 metri quadrati a destinazione direzionale-commerciale da anni in disuso dopo la chiusura degli uffici di Seat Pagine Gialle.
Il cantiere è partito in silenzio da alcune settimane con l’ingresso degli operai e i primi interventi. Dovrebbe concludersi in aprile, e sarà sicuramente una delle più grandi operazioni di riqualificazione a fini direzionali che si siano viste all’interno del centro storico, dove fino ad oggi si è assistito alla diaspora degli uffici, più che al loro rientro.
Nel pianterreno dell’antico chiostro della Canossiane troveranno spazio infatti 200 metri quadrati dedicati alle due case di cura di Monastier che nella porzione affacciata su via Manzoni apriranno uffici per prenotare esami e visite presso la Casa di cura Giovanni XXIII, effettuare prenotazioni accessi al centro servizi Villa delle Magnolie, ma anche ritirare referti di esami clinici effettuati presso le strutture di Monastier evitando quindi ai tanti trevigiani che vengono inviati lì dalla stessa Usl lunghi viaggi. Ma nella porzione di via Manzoni Sogedin intende aprire anche tre ambulatori dove a turno e periodicamente i medici della casa di cura di Monastier andranno a visitare i pazienti.
«Vogliamo avvicinarci alle persone» dicono dalla società, «migliorando i servizi alla persona e le possibilità di assistenza». Si chiama concorrenza, la sfida è con l’azienda sanitaria locale ma anche con i piccoli studi medici del territorio.
L’investimento della società è grande, perche Sogedin è proprietaria di tutto il pianterreno del complesso acquistato una decina di anni fa. Così, oltre alle “sue” strutture, ha deciso di impostare il restauro degli spazi di San Francesco per accogliere altri uffici. Vista al bellezza e la centralità del contesto, individuare i nuovi inquilini non è stato difficile. La scelta ha privilegiato nomi importanti ed è caduta su tre studi. A San Francesco entreranno lo studio legale tributario Codemo & Corrado, oggi ubicato in via Verdi nei pressi del tribunale, verrà aperta la sede trevigiana dello studio legale MDA, degli avvocati Andrea Bortoluzzi, Domenico Giuri, Gianni Solinas, Alessandro Veronese, Alessio Vianello, e già attivo a Venezia e a Padova, ed anche lo studio di commercialisti Di Lenardo & Zambon.
I lavori procedono a spron battuto, l’obiettivo è quello di operare nel complesso (vincolatissimo) riuscendo ad unire antico e moderno, ma soprattutto riaprire un ambito “dimenticato della città. Lì un tempo, nella storia della città, c’erano banchi scolastici. I trevigiani con qualche anno in più ancora se li ricordano. Di recente era stata temporaneamente riaperta solo una piccola parte del complesso per l’adunata degli alpini. Vi avevano trovato spazio la mostra su Hemingway, un locale, memorabili nottate alpine.
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