La cena alle 5 conquista Castelfranco tra colleghi di lavoro e un compleanno

CASTELFRANCO
Il primo “coraggioso” è entrato alla cinque e un quarto: «Abito a dieci minuti da qui, pertanto ho rispettato il coprifuoco». Poi alla chetichella, prima un paio di coppie, poi un gruppo di amici e via via, finché i posti a sedere sono stati occupati praticamente tutti. Cronaca di un’alba strana, quella all’Alchimista a Castelfranco, dove il titolare Simone Baggio ha lanciato la “Cena all’alba” con tanto di dress code: il pigiama. Che diciamo, in pochi hanno rispettato: a meno che l’abbigliamento notturno abituale non sia una comoda tuta, per lui e per lei. Ma questo non ha tolto il fascino di un appuntamento insolito, nato per “sensibilizzare sulla situazione drammatica che sta vivendo il mondo della ristorazione” all’epoca della seconda ondata del Covid. Un flash mob, insomma, ma con tanto di baccalà mantecato, gnocchi di zucca, musetto con polenta, tortelli in brodo. Colazione da eroi o cena da campioni? Soprattutto un atto di solidarietà a Simone Baggio da parte di clienti abituali e colleghi del settore, anche se non manca chi ha colto questa stranezza per un tête a tête prima di andare al lavoro. Come Luca e Denise: entrambi lavorano nel reparto alimentare di un centro commerciale e alle sei e mezza scatta l’ora x. «Un’esperienza bellissima che fa onore a chi l’ha pensata - concordano - finalmente un po’ di mondanità dopo il lavoro, che è quella che manca in questi giorni». Un tavolo più in là, Bob inganna l’attesa con un piemontese da 14 gradi, lui sì col pigiama a righe d’ordinanza: «Una modalità per chiedere se è giusto diminuire drasticamente gli orari di apertura dei locali per contrastare gli assembramenti o invece lasciarli aperti h24 ma riducendo la capienza per rispettare il distanziamento». E su questo all’Alchimista non si transige: nessuno in piedi o al bancone, tutti seduti ad oltre un metro di distanza. Non poteva farsi scappare un appuntamento che inizia mentre brillano ancora le stelle, la redazione della rivista 2Night, dedicata appunto al mondo della notte. «Un’opportunità per fare una cena aziendale, visto che da tempo non si può più - spiega il manager Fabio Vianello - ma anche per sostenere chi sta vivendo una situazione molto difficile». Stessa scelta per Manuel Gatto, titolare de “Ai Galli” di Altivole, Lorenzo Martignago del “Re della Cantina” di Ciano del Montello e Loris Bolzon, già all’osteria Santa Fosca sempre ad Altivole: «Siamo qui per amicizia con Simone e condividere la preoccupazione di tutto un settore». Nel locale intanto tutto prosegue seconde le regole: nessun proclama di protesta, insomma se fosse mezzogiorno sarebbe un tranquillo pranzo domenicale. Tra gli ultimi clienti anche la scrittrice castellana Lisa Festa: «Finalmente posso festeggiare, seppur con qualche giorno di ritardo, il mio compleanno», Soddisfatto ovviamente Simone Baggio: «Vogliamo andare avanti. Ho sempre guardato al bicchiere mezzo pieno: l’ho fatto qualche anno fa quando per 7 mesi l’Alchimista, appena aperto, era stato ingabbiato in un cantiere stradale, lo faccio adesso anche se non è stata rinnovata la concessione del plateatico che ha salvato locale e posti di lavoro. Ora nei weekend proporremo la “Merenda” dolce o salata dalle 16 alle 18. Penso che sia stato giusto fare questa cena. La ripeteremo? Chissà». Suonano le otto: Simone Baggio dice stop. Ma è solo una pausa: la sua brigata deve prepararsi per il pranzo. —
Davide Nordio
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