La “casa di carta” degli Zago fa i pacchi anche ad Amazon. E ora in azienda bussa la terza generazione
Benedetta, figlia del fondatore Bruno, ci apre la porte della Trevikart del gruppo Pro-Gest di Istrana, colosso da 700 milioni di fatturato. «Deleghe e responsabilità: per noi è stato naturale seguire le orme di papà, che continua a reggere le fila»
«Pressioni per entrare in azienda? No no, macché pressioni, era proprio un fatto scontato». La casa di carta della famiglia Zago contiene tutta una famiglia intera. Benedetta Zago ci apre le porte della Trevikart, una delle aziende che compongono la galassia Pro-Gest con quartier generale a Ospedaletto di Istrana, colosso da 700 milioni di euro di fatturato. È con il sorriso che lei, che oggi si occupa di produrre cartoni da imballaggio per le principali aziende del Nordest e per Amazon, ci racconta che carta e famiglia sono sempre state un tutt’uno, una simbiosi segnata. «Mi ricordo che da giovane i miei compagni di scuola mi dicevano: sei fortunata, hai già un lavoro in casa. Io magari avrei voluto fare l’avvocato, o altro, ma che noi figli entrassimo in azienda era dato per scontato da mio padre».
Deleghe e responsabilità
Il capostipite Bruno, creatore di un gruppo nato nel 1973 e cresciuto in maniera esponenziale, è uno degli imprenditori più noti della Marca. Anche l’azienda è stata già molto raccontata, ma Benedetta ci porta a conoscere l’aspetto più familiare che imprenditoriale di questa straordinaria avventura. Che ora apre le porte anche alla terza generazione. «Papà Bruno ci ha fatti inserire tutti, noi figli, in azienda subito dopo le scuole – racconta Benedetta Zago – chi in cartiera, chi in scatolificio. Ci ha dato deleghe e autonomia, pur rimanendo l’uomo che regge le fila: gestire tutto in prima persona per lui sarebbe stato difficile».
Una delega proficua, secondo Benedetta. «Ci siamo divisi per settori: mio fratello Francesco è alla Cartiera di Mantova, da noi acquisita e rilanciata, e coordina proprio tutte le cartiere del gruppo; io e mia sorella Valentina ci occupiamo del prodotto finito e della trasformazione, che va dalla bobina al foglio di carta fino all’imballaggio, io con Trevikart principalmente sul mercato italiano, lei con le scatole per il take-away e la pizza di Cuboxal e con le borsette di carta Trevibag; infine mia sorella Alessandra che lavora all’estero, negli Stati Uniti, ha un’azienda sua ma che collabora con il gruppo sul fronte dell’approvvigionamento della materia prima».
La terza generazione
Un’azienda-famiglia nel vero senso della parola, ma una famiglia allargata anche ai collaboratori. «Con loro abbiamo sempre avuto un rapporto diretto, genuino, fatto anche di pranzi assieme – racconta Benedetta – il turnover era basso e ci si conosceva tutti, oggi siamo cresciuti ed è un po’ diverso ma lo spirito è lo stesso, e ci sono nostri collaboratori che sono qui da una vita». Giovani generazioni si trovano? «Sì, devo dire che alcuni si auto-eliminano ma altri invece si vede che hanno valori solidi presi dalle famiglie, attaccamento al lavoro, voglia di imparare, umiltà. Non sono facilissimi da trovare ma ci sono».
E poi c’è la terza generazione, pronta a seguire le orme. «La mia figlia maggiore ha 23 anni, sta studiando negli Stati Uniti e vorrebbe fare un bagaglio di esperienze da portare poi qui in azienda, non scarta l’idea». Scarta, termine azzeccato. «Poi ho una figlia più giovane, ha 15 anni, è ancora alle superiori. La terza generazione in tutto è composta da quattro femmine e quattro maschi».
Chissà se verrà tramandato, come eredità, quel pezzo della prima carta prodotta dall’azienda che papà Bruno regalò a ciascuno dei figli quando nacquero. Anche mamma Anna Maria Gasparini «è da sempre coinvolta in azienda, ha iniziato seguendo la parte amministrativa e delle buste paga», racconta ancora Benedetta.
I prodotti e i numeri
È praticamente impossibile che non vi sia mai capitato per le mani un prodotto di cartone uscito dalla “sua” Trevikart: scatole di scarpe dei marchi più noti, cartoni di bottiglie di vino, scatole di pizza, scatoloni per la spesa dei supermercati, shopper di carta, cassette per la frutta in cartone. Ora anche il colosso Amazon da circa sei mesi si rifornisce qui a Istrana. Tema cruciale è quello di sostenibilità e circolarità: «La chiedono i clienti e la chiede il mercato, che vuole garanzie e certificazioni – spiega Benedetta Zago – noi garantiamo tutta la filiera, il recupero e il riciclo».
Nel 2021 il gruppo Pro-Gest ha messo a segno una crescita pari al 60% rispetto al 2020, superando i 700 milioni di fatturato (da 448,5). Aumento del fatturato in parte dovuto all’aumento dei prezzi, necessario per bilanciare l’impennata dei costi energetici, molto impattanti nel settore. Pro-Gest conta sei cartiere e 20 stabilimenti che producono cartone e packaging dal Trentino alla Puglia.
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