La casa di campagna di Comisso Tutto il mondo visto da una zolla

Una casa comprata a Conche di Zero Branco con i soldi presi lavorando per i giornali. Una casa di campagna che innesca nello scrittore la passione per la terra in una dimensione quasi zen, a due...
Di Alessandro Zago

Una casa comprata a Conche di Zero Branco con i soldi presi lavorando per i giornali. Una casa di campagna che innesca nello scrittore la passione per la terra in una dimensione quasi zen, a due passi dal fluire dello Zero, nel ritmare delle stagioni, tra immedesimazione panica con la Natura e la consapevolezza che il mondo si può vedere e conoscere anche da quell’angolo di universo. Su tutto, la scrittura «fisica» e apparentemente buttata lì, discorsiva, di Giovanni Comisso, straordinario scrittore trevigiano tanto celebrato quanto oggi poco o per nulla letto, a parte una ristretta cerchia di devoti cultori. E allora non c’è niente di meglio, oltre a «Giorni di Guerra» e «Le mie stagioni» che leggersi «La mia casa di campagna» (Longanesi, 18.60 euro), libro uscito nel 1958.

Nato a Treviso nel 1895,volontario nella Prima guerra mondiale, nel 1919 a Fiume con D’Annunzio, libraio a Milano e commerciante d’arte a Parigi, in seguito Comisso si dedicò solo alla scrittura collaborando a Solaria e al Mondo e diventa inviato speciale del Corriere della Sera.

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