Investito e ucciso dal pirata della strada Perizia sulla dinamica

Majano-Osoppo 19 Agosto 2020. Incidente motale moto. © Foto Petrussi
Majano-Osoppo 19 Agosto 2020. Incidente motale moto. © Foto Petrussi

MOTTA DI LIVENZA

La verità su Marco, motociclista vittima a 49 anni di un pirata della strada poi trovato: nuova tappa giudiziaria. Per scoprire come davvero è deceduto Marco Vendramini, anche se in merito l’autopsia è stata chiara nel suo responso (la testa venne investita in pieno da una ruota anteriore), verrà eseguita giovedì 17 settembre a Udine una perizia cinematica. Alle operazioni peritali, affidate al perito ingegnere della Procura Enrico Dinon, parteciperà anche l’ingegnere Pierluigi Zamuner, consulente tecnico di parte per la famiglia messo a disposizione da Studio3A.

Il pubblico ministero titolare del procedimento penale per la morte del centauro, Paola De Franceschi, ha disposto questo nuovo esame per ricostruire la dinamica, le cause e le responsabilità del sinistro e anche per comprendere «le ragioni del successivo comportamento dell’indagato», scrive il sostituto procuratore nel suo avviso di accertamenti tecnici non ripetibili firmato il 4 settembre.

Com’è tristemente noto, la vittima, apprezzato caporeparto presso la Veneta Isolatori di Ceggia (Venezia), avrebbe urtato con la sua Suzuki un furgoncino Piaggio che lo precedeva, con due anziani del posto a bordo, fermo sulla carreggiata, ed ha avuto la fatale sventura, rovinando a terra, di finire nella corsia opposta dove sopraggiungeva il mezzo pesante, che lo ha praticamente schiacciato, senza lasciargli scampo, e che ha tirato diritto: difficile pensare che il conducente del camion non se ne sia accorto, come si è giustificato, anche perché a smentirlo vi sarebbero dei testimoni. L’uomo, 49 anni, risiede a Prevalle di Brescia ed è indagato per omicidio stradale e omissione di soccorso.

Vendramini ha lasciato nell’immenso dolore una figlia di 17 anni, l’ex moglie Roberta, gli anziani genitori Amedeo e Maria e il fratello Giancarlo. —



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