Ingiunzione di pagamento per 2 cent

Rifiuti. Savno ordina a una coppia di ripianare il debito-beffa dopo 5 anni: «Assurdo, chiederemo tutela ai consumatori»
Di Renza Zanin
DeMarchi Conegliano azienda Sorit bolletta di ingiunzione di pagamento
DeMarchi Conegliano azienda Sorit bolletta di ingiunzione di pagamento

CONEGLIANO. Si sono visiti recapitare un’ingiunzione di pagamento in cui venivano chiesti loro 2 centesimi per una bolletta dei rifiuti scaduta oltre 5 anni fa. Ora, incredula, una coppia di Parè annuncia: «È assurdo, ci rivoleremo a un’associazione di consumatori». A raccontare la sorpresa dinnanzi all’avviso recapitato nei giorni scorsi è Fiorella Stival, residente con il marito in via Padova a Parè. Nell’ingiunzione di pagamento figurava un debito di 2 centesimi maturato con Savno per una bolletta datata novembre 2006 e scaduta a marzo 2007 relativa al consuntivo dell’anno 2005. La coppia dopo aver ricevuto l’avviso si è recata in municipio per ritirare quella che si è rivelata un’amara sorpresa: ad accompagnare l’ingiunzione di pagamento c’era un bollettino da 42,40 euro, comprensivo di interessi e spese, da pagare entro 60 giorni, pena il fermo amministrativo di beni mobili, come l’auto. «Ci è arrivato l’avviso dal tribunale di Treviso e mio marito è andato in municipio pensando che si trattasse di una multa», racconta la donna, «invece era un’ingiunzione di pagamento per una bolletta dei rifiuti. Mi sembra una cosa assurda che per due centesimi si arrivi a un’ingiunzione di pagamento, le bollette secondo me sono state pagate correttamente. Devo cercare le fatture, ma dal 2005 a oggi sono passati 7 anni e 2 centesimi sono diventati 42,40 euro. Io non mi do una spiegazione». La donna è decisa a contestare la richiesta partita dalla Sorit di Ravenna che si occupa della riscossione dei crediti per conto di Savno, la società che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti anche nel comune di Conegliano. «Mi rivolgerò a Confconsumatori per chiarire la situazione», annuncia Fiorella Stival. Nella somma dei 42,49 euro che la coppia dovrà pagare entro i termini indicati, rientrano anche 18,78 euro di interessi maturati al febbraio 2010, 12 euro di spese di procedimento e 11,60 di notifica. Queste le voci incluse nell’avviso di ingiunzione. Il presidente di Savno Riccardo Szumski spiega che è Sorit, la società incaricata alla riscossione del credito a inviare le richieste di pagamento e che secondo una prima ricostruzione gli interessi richiesti per un totale di 18,78 euro non sono relativi ai due centesimi chiesti 5 anni dopo la data di scadenza della bolletta, bensì sarebbero quelli maturati al 2010, anno in cui questa sarebbe stata pagata senza saldare né tali interessi né i due centesimi che hanno provocato l’incredulità della coppia.

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