In centro spuntano i “b&b” extra-lusso

La rivoluzione del bed & breakfast svolta verso il lusso e conquista Treviso, tra affreschi preziosi e arredi antichi. L'ospitalità della Marca assume un nuovo volto e in città rifioriscono i palazzi storici, convertiti da dimore nobiliari a luoghi di ricettività. Basta passeggiare tra vicoli e sottoportici, in pieno centro, ed è sempre più frequente imbattersi nelle inconfondibili insegne “B&b”. Accade lo stesso navigando su Internet, dove siti e guide selezionano le strutture trevigiane più esclusive. Stando agli ultimi dati, solo nel capoluogo, se ne conterebbero almeno una settantina, numero che sale a 330 considerando tutte le attività in provincia. Un numero cresciuto esponenzialmente negli ultimi dieci anni. Ma ora è il centro storico a rilanciarsi, con strutture che puntano tutto su qualità elevata e formule originali per attrarre quel turista che desidera vedere ma anche “abitare” il luogo.
Versione extra chic. I prezzi partono da 60 euro, ma arrivano a sfiorare i 350 euro: tanto si paga una suite deluxe al Maison Matilda. Non un semplice bed & breakfast bensì il primo e unico “boutique hotel di lusso” nel cuore di Treviso. Così si definisce il b&b in via Riccati: palazzo dell'Ottocento gestito dal Elena Cinel, dove si dorme su lenzuola di lino naturale che vengono cambiate ogni giorno, ci si rilassa in vasche di marmo di Carrara, la colazione offre agli ospiti l'assaggio dei migliori prodotti locali e, per chi avesse fame fuori orario, c'è sempre il piccolo boudoir (salottino privato) dove potersi ristorare.
Pernottare nella storia. Nasce invece dalla scommessa di due giovani fratelli, Gianmarco e Alice Rossi, “Domus Dotti 5”. Il b&b di vicolo Dotti ricavato da una palazzina del 13esimo secolo, a ridosso del fiume Roggia. «L'idea di creare questa guest house è nata un paio d'anni fa per portare una formula nuova di ospitalità a Treviso», racconta Gianmarco, 23 anni, «proponiamo ai nostri clienti l'esperienza del pernottamento nella storia». Si spendono dai 140 ai 210 euro a camera e si dormire tra affreschi e dipinti della scuola veneta.
Casa e galleria d'arte. Ha le fattezze di una grande casa, calda e accogliente, la Locanda San Tomaso, un “charming b&b” a due passi dall'omonima porta. Il luogo riflette il gusto dei suoi proprietari: Martina Zoia e Beppe Mora, marito e moglie. Lui, vignettista e disegnatore, ha abbellito le stanze e ha anche creato una galleria d'arte; lei si occupa dell'accoglienza e in ogni camera (il costo varia dai 90 ai 100 euro) ha inserito libri antichi e oggetti curiosi. «Un buon 70 per cento dei nostri clienti è straniero. Per quanto riguarda l'Europa, arrivano molti austriaci, tedeschi e francesi, dal resto del mondo accogliamo molti cinesi, giapponesi, americani e russi», spiega, «la maggior parte sono coppie, ma c'è anche qualche single in viaggio per lavoro». Gioca invece sul nuovo e l'antico il “Borgo Cavour 19” gestito da Marta Conean. Quattro stanze all'interno di un palazzetto del '700 dove le maniglie di mobili e porte sono in vetro di Murano e la colazione viene servita nel giardino interno.
Sulle tracce di Dante. Lo scorso febbraio, è stata aperta anche la Locanda Ponte Dante. Le stanze, da 80 a 130 euro, portano il nome dei personaggi della Divina Commedia. «Questa nostra modalità di ospitalità è apprezzata», conferma Beppe Festa «credo che il segreto del successo stia proprio nell'accoglienza a tutto tondo, comfort e atmosfera, insieme. È il futuro del turismo». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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