Il liceo Giorgione di Castelfranco è la migliore scuola della Marca

Promossi anche il Levi di Montebelluna e il Berto di Mogliano. Il numero di istituti eccellenti in provincia batte il capoluogo
DeMarchi Castelfranco liceo Giorgione Luca Toni in visita
DeMarchi Castelfranco liceo Giorgione Luca Toni in visita

TREVISO. L’Oscar come migliore scuola trevigiana va al liceo Giorgione di Castelfranco. Salgono sul podio dell’istruzione d’eccellenza anche il Primo Levi di Montebelluna, il Berto di Mogliano, l’istituto Casagrande di Pieve di Soligo e il Marconi di Conegliano. Solo a questo punto fa la sua comparsa la città di Treviso con il Duca degli Abruzzi e il Da Vinci.

Il verdetto nell’atlante Eduscopio delle migliori (e peggiori) scuole italiane è stato appena pubblicato dalla Fondazione Agnelli. Anche quest’anno, nella Marca, è la provincia a ottenere voti più alti rispetto al capoluogo, ottenuti valutando la performance del primo anno di università (e quindi il numero di esami sostenuti e la media dei voti). Un servizio a misura di studente, capace di aiutare nella scelta del percorso formativo più congeniale, considerando aspettative e inclinazioni.

«Il portale Eduscopio, consultato ogni anno da 1,5 milioni di utenti, è utile perché consente di comparare le scuole dell’indirizzo di studio che interessa nell’area dove si risiede, sulla base di come queste preparano per l’università o per il mondo del lavoro dopo il diploma» spiegano i ricercatori della Fondazione Agnelli. Incrociando i dati (raccolti nel raggio di 30 chilometri da Treviso e Conegliano), ecco cosa emerge.

LE ECCELLENZE

Il liceo Giorgione consolida il primato trevigiano già guadagnato nel 2018 ma aumenta in modo significativo il suo risultato, un balzo in avanti di oltre 14,3 punti dai 76,85 dell’anno scorso, agli attuali 91,15, ed è l’indirizzo classico a fare da traino. Pur perdendo il podio conquistano un anno fa, il Flaminio di Vittorio Veneto migliora comunque la sua performance, passando da un punteggio di 76,63 a 84,26. Stessa tendenza per il Canova di Treviso che sale da 74,35 a 76,63 punti.

IL POLO SCIENTIFICO

Il dato forse più interessante, messo in evidenza dalla mappatura di Eduscopio, è l’esistenza di un “polo scientifico” trevigiano, con una rosa di otto istituti consacrati come di ottimo livello per quanto riguarda gli indirizzi che vertono su matematica, fisica e chimica. Le scuole citate dal rapporto sono l’istituto Casagrande di Pieve di Soligo, e a seguire una serie di licei: Flaminio di Vittorio Veneto, Marconi di Conegliano, Primo Levi di Montebelluna, Duca degli Abruzzi e Da Vinci di Treviso, nonché il Verdi di Valdobbiadene.

Il gruppo di ricerca, coordinato da Martino Bernardi, ha analizzato i risultati di circa 1.255.000 diplomati italiani nei tre successivi anni scolastici, per un arco temporale che va dal 2013 al 2016, per un totale di 7.300 indirizzi di studio scremati monitorando solo quelli che forniscono un diplomato su 3 all’università, per un minimo di 21 diplomati nel triennio.

Ne esce una fotografia affidabile e “democratica”, accessibile a tutti con un colpo di mouse. «Le informazioni contenute in Eduscopio sono frutto di analisi accurate a partire da grandi banche dati, perciò oggettive e affidabili» sottolineano gli esperti di Fondazione Agnelli «la piattaforma Eduscopio aiuta chi non si accontenta del “passa parola” e, in modo particolare, quelle famiglie che non possono contare su reti sociali e culturali forti».

CRESCE L’OCCUPAZIONE

La formazione scolastica nel Nord Est si conferma sempre più vicina al mercato occupazionale, generando un fruttuoso incontro tra domanda e offerta. «Per quanto riguarda gli istituti tecnici (economici e tecnologici) e professionali (servizi e industria, nonché artigianato), i cui diplomati (non immatricolati) cercano lavoro subito dopo la maturità, Eduscopio rivela che l’indice di occupazione, cioè la percentuale di occupati che hanno lavorato almeno sei mesi entro i primi due anni dal diploma è in generale crescita rispetto agli anni scorsi» confermano gli autori della classifica. Andamento che potrebbe essere stato incentivato dall’Alternanza scuola lavoro, che vede le aziende spalancare le porte agli studenti delle superiori. Il questo quadro, la crescita dell’indice di occupazione dopo la maturità, concludono i ricercatori, «è prevalente al Nord e più accentuata negli istituti professionali. —


 

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