Il colore del centro storico «In armonia con la storia»

Ca’ Sugana definisce le nuove linee per la tinteggiatura dei fabbricati No agli strappi, una commissione valuterà i progetti. Il piano per il verde
Per decenni la fortuna della famiglia Vasconetto fu quella di aver inventato il “verde Treviso”, una tinta unica, caratteristica, distintiva. Oggi il Comune di Treviso pare aver deciso di seguire la stessa strada scegliendo un piccolo arcobaleno di colori che guiderà tutte le future scelte architettoniche della città, come pure le imprese edili. Obiettivo, nemmeno tropo celato, è mettere in guardia professionisti intenzionati a osare troppo dentro le mura della città.


In fin dei conti tutti ricordano il dibattito che sei anni fa animò la città quando vennero tolti i teli che coprivano l’impalcatura del palazzo in piazza San Francesco, completamente rinnovato e ripresentato in stile modernissimo e color cemento. I cittadini si divisero tra condanna e plauso, perfino gli architetti dibatterono tra chi promuoveva «una scelta forte, e in linea con i tempi», e chi invece preferiva si usasse più moderazione. Fatto sta che da quel giorno ad oggi in Comune ci si è iniziati a interrogare sul da farsi concludendo, fino ad oggi, poco o nulla visto che il “piano del colore” deliberato dopo ben tre anni (2014) aspetta ancora l’approvazione esecutiva.


Così, di recente, Ca’ Sugana ha deciso di mettere agli atti le “linee guida” che si imporranno a tutti gli interventi di tinteggiatura dei fabbricati ubicati all’interno del centro storico, affinché gli interventi «siano affrontati con una consapevolezza storica e tecnica adeguata alla valorizzazione delle facciate degli immobili facenti parte del tessuto storico cittadino», scrive il Comune. Ogni restauro e ogni nuova costruzione dovrà passare il vaglio di una apposita commissione.


Treviso avrà un suo pantone di colori, e sarà quello della città cresciuta tra medioevo e ottocento. Architetti e imprenditori sono avvertiti: meglio armonizzarsi col contesto; cercare “lo stacco” potrebbe equivalere ad una bocciatura. I passaggi tecnici cui dovranno sottostare tutti prima di mettere mano ai pennelli saranno forzati e netti: prima dell’intervento si dovrà richiedere il parere della Commissione competente con apposito modulo; presentare una documentazione fotografica del palazzo e del contesto; una relazione tecnico illustrativa dettagliata contenente indagine storica e motivazioni a supporto delle scelte cromatiche e una relazione sul tipo di intonaco di supporto alla dipintura. Il sopralluogo avverrà prima che si montino le impalcature. Così dentro mura. Fuori ci si potrà sbizzarrire.


Intanto, a tutela della città, Ca’ Sugana ha anche approvato il piano del verde cittadino con cui oltre ad impedire l’abbattimento indiscriminato degli alberi e a proteggere le aree verdi già esistenti, pone le linee guida per formarne di nuove.


Il piano ordina gli abbattimenti degli alberi e ne dispone la compensazione attraverso nuove piantumazioni o corrispettivi economici, norma le potature, tutela gli alberi di pregio, le piante monumentali, le siepi campestri e le macchie arbustive.


Il regolamento crea una normativa per la progettazione e l’utilizzo delle aree verdi pubbliche e degli orti urbani, e disciplina le modalità di finanziamento da parte dei privati delle aree verdi.


Federico de Wolanski


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