I trevigiani non rivogliono Gentilini

Le liste civiche piacciono più della Lega, del Pdl, del Pd e forse ormai anche dei grillini. Piace, ai trevigiani, l’idea di votare un sindaco espressione della gente, senza tessere nè istruzioni di partito. Ma piace di più l’idea di non doversi più trovare davanti il nome Giancarlo Gentilini sulla scheda per l’elezione del sindaco del capoluogo di Marca. Perché? Fondamentalmente perché ha passato il segno, non quello delle sparate, ma quello degli anni.
A dirlo è il sondaggio effettuato per conto dell’emittente Antenna Tre dalla padovana Panel Data, diretta da vicentino Luca Romano, a sette mesi dalle comunali 2013. L’indagine è stata effettuata via telefonica, utilizzando interviste computerizzate su un campione di 500 persone stratificato proporzionalmente (genere ed età) nella totale casualità nella scelta del numero di interviste da eseguire per ogni classe. E’ rappresentativo? Di certo il suo responso netto scatena un terremoto in vista della corsa alla poltrona di primo cittadino.
Uomo, donna, militante? La differenza di genere, sul futuro sindaco,m conta poco (indifferente il 78%); ciò che importa è che abbia tra i 40 e i 50 anni (42%) anche se qualcuno (17%) lo sogna persino più giovane. Chi s’immagina (ancora) un sindaco ben brizzolato over 50 è solo l’11,7%, bassa percentuale se si calcola anche la quota di chi è indifferente all’anagrafe (28,6%). Il tutto meglio se poco condito da simboli, amicizie, relazioni con la vecchia politica (solo il 14,4% degli intervistati auspica un «sindaco di partito»). Il 37% non ha preferenze).
Gentilini-ter, no grazie. Lo si chiami «vice», «prosindaco» o come preferisce lui «sindaco», Giancarlo Gentilini dovrebbe fermarsi qui: due mandati da primo cittadino, due da «secondo». Questo almeno risponde – a domanda diretta – il 67,9% degli intervistati, che boccia una ricandidatura alla stimata età di 83 anni (ben portati, per carità). Meglio forse un sindaco imprenditore (54%, anche se un intervistato su 5 considera la figura del sindaco business-man come inutile al rilancio della città), ma soprattutto portatore di nuove idee.
I nodi da sciogliere. La viabilità è l’elemento chiave. Oltre la metà degli intervistati approva il piano per la pedonalizzazione del centro, ma la gran parte del campione ritiene che uno degli elementi fondamentali per il futuro di Treviso siano viabilità e ciclabili. Tanti i trevigiani cui interessano la riduzione delle imposte locali e la sicurezza, ma altrettanti quelli che pensano a inquinamento, servizi per famiglie e anziani. Cultura, sport e risparmio energetico o non sembrano il primo cruccio degli abitanti del capoluogo..
Federico de Wolanski
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