I dipendenti occupano la Elleti

Presidio 24 ore su 24 all’interno della ditta che sta per chiudere
Nel pomeriggio di ieri la decisione più drastica: occupare la fabbrica, restare all’interno dello stabilimento di Elleti Group di via Papa Sarto a Vedelago (ex Martelli Lavorazioni Tessili) per tutto il tempo necessario. Compresi sabato e domenica, 24 ore su 24: l’azienda ha spiegato di voler chiudere lo stabilimento trevigiano, spostando tutti i dipendenti nelle altre due sedi del gruppo, uno a San Bonifacio (Verona) e l’altro a Toscanella (Bologna). Chi non accetta, non ha alternative al licenziamento. La protesta da parte dei 45 lavoratori coinvolti era esplosa tre giorni fa, e giovedì mattina gli operai si erano ritrovati in Piazzale delle Istituzioni, a Treviso, per protestare. Non avendo ricevuto risposte rassicuranti da parte dell’azienda, ieri la decisione di occupare la fabbrica. Il primo giorno non ha registrato tensioni particolari, anche se le forze dell’ordine sono state comunque avvisate e terranno sotto controllo la situazione.


«Gli operai non usciranno finché non arriverà una proposta convincente da parte dell’azienda», spiega Gianni Boato, che ha seguito la vertenza per Femca Cisl e ieri sera ha notificato alla Questura l’avvenuta occupazione. «Resteremo giorno e notte all’interno dell’azienda, a turno, con il presidio principale all’entrata centrale dello stabilimento». E pensare che dopo il fallimento della Martelli, circa un anno fa, l’intervento del gruppo Elleti, con relativa promessa di investimenti e progetti a lungo termine, era stato salutato come salvifico da parte della forza lavoro di Vedelago. Dodici mesi dopo, la decisione di chiudere. In un mercato, quello tessile, sempre più difficile per le aziende di Marca a causa della concorrenza asiatica, ricca di materie prime a costi stracciati e con un peso della forza lavoro quasi insignificante se paragonato agli standard occidentali.
(a.d.p.)


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