Gruppi d’acquisto solidale Vola la spesa intelligente

Nell’Opitergino-Mottense circa duecento famiglie fanno la spesa collettivamente «Prezzi più bassi e rapporti diretti con i produttori, ma iniziare non è stato facile» 

ODERZO. Consumismo no grazie, meglio la spesa critica: nell’Opitergino-Mottense sono circa duecento le famiglie che fanno parte di un gruppo di acquisto solidale (“gas”). In realtà però le famiglie interessate sono molte di più: spesso infatti una famiglia iscritta ordina anche per tutta una serie di nuclei familiari legati da parentela o amicizia.

Se ancora i gas non arrivano a minacciare la grande distribuzione, è vero che la mentalità del consumatore sta cambiando. Far parte di un gas è qualcosa in più che scegliere un semplice prodotto bio: è andare alla ricerca di un prodotto sano e genuino, prodotto nel rispetto dell’ambiente, acquistandolo direttamente dal produttore e pagandolo il giusto prezzo che consenta a quest’ultimo di continuare a produrre merci di qualità.

Il primo gas nell’Opitergino-Mottense è stato fondato a Motta di Livenza da Fiammetta Bianco e Stefano Astolfo. «Siamo partiti oltre dieci anni fa», dice Fiammetta, «e ora ci siamo costituiti in associazione per poter aprire una collaborazione esterna al gruppo. Attualmente siamo una trentina di soci». Appena dopo sono partiti i gas di Oderzo, una decina d’anni fa, e di Chiarano-Cessalto, nel 2010, entrambi costituitisi in associazione ormai diversi anni fa. Il gas di Oderzo conta 55 membri. «Siamo partiti in maniera informale facendo arrivare la merce nei garage di casa e poi smistandola a tutti gli iscritti», ricorda la presidente Cristina Metto, «Ora abbiamo una sede che rende più comoda tutta la gestione. Tra i membri di un gas e il proprio produttore di riferimento per ciascuna tipologia di merce si crea un rapporto di conoscenza che spesso sfocia nell’amicizia. Io stessa sono andata per esempio dal nostro fornitore di olio d’oliva “La casa dei giovani” in Sicilia. Si tratta di una casa di recupero per tossicodipendenti che lavora terreni confiscati alla mafia. Oppure ci riforniamo di verdure fresche alla coop Alternativa Ambiente di Vascon di Carbonera. E poi organizziamo a Oderzo la manifestazione Giardini di maggio invitando i nostri produttori a farsi conoscere». Anche il Gas Chi-C’è (Chiarano-Cessalto) è molto numeroso. «Siamo 53 famiglie», osserva la referente Anna Feletto, «Oltre a Chiarano e Cessalto ci sono membri che arrivano dai paesi limitrofi. Cerchiamo sempre filiere corte dal produttore (bio) al consumatore. Molte aziende nostre fornitrici sono state visitate da alcuni “gasisti” e manteniamo sempre con loro un rapporto di amicizia, collaborazione e sostegno per cercare di essere nella nostra società consumatori critici, a sostegno di piccole realtà produttive e per tentare un’economia alternativa. Sono piccoli segni ma che vogliono trasmettere alle nostre famiglie e soprattutto alle nuove generazioni la possibilità di essere artefici attivi dei cambiamenti, della sostenibilità del pianeta e della trasparenza della produzione e del consumo». Otto anni fa da una costola del gas Chi-C’è è nato il gas Idea a Meduna di Livenza. «Siamo partite in poche amiche», spiegano dal gruppo medunese, «e ora siamo in 35». Più recenti e più piccoli sono invece il gas Mansuè, che nato nel 2014 conta sei membri, ed il gas Ponte-San Biagio, nato nel 2016 conta 18 membri. «Partire non è stato facile», spiega Noemi del gas Ponte-San Biagio, «abbiamo incontrato diverse difficoltà: dal coinvolgere un certo numero di persone per raggiungere i volumi adatti per le spedizioni dai vari fornitori e scegliere i vari referenti all’interno del gruppo per ciascun prodotto all’organizzare tempi e logistica».

Alla base dei gas tanto entusiasmo e voglia, nel proprio piccolo, di cambiare il mondo. «Il nostro gruppo è piccolo ma funzionale», afferma Paolo Biasi del gas Mansuè, «Abbiamo un ventaglio abbastanza ampio di prodotti, si possono anche acquistare utensili da cucina e vestiario. Impareggiabile è poter recarsi dal proprio produttore e vedere dove nascono i propri alimenti».

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