Godega, curva della morte: abbattuti gli alberi
Pochi giorni fa un’altra strage sfiorata in via Cordignano. Tagliata anche la pianta contro la quale si schiantarono e morirono quattro amici la vigilia del Ferragosto del 2022
Sono stati segati gli alberi nella “curva della morte”. È stata tagliata anche la pianta contro la quale si erano schiantati i quattro amici vittime dell'incidente alla vigilia di Ferragosto 2022 e che era diventata come un cippo commemorativo.
Lì vicino al fossato si trova ancora il paraurti della loro auto. Accanto ora sono rimasti i fiori e i lumini lasciati da parenti e amici che non hanno mai dimenticato la tragedia.
L’ultimo incidente
Nella nottata tra mercoledì 15 e giovedì 16 gennaio in quella curva di via Cordignano si era sfiorato un altro dramma. Due ragazzi a bordo di una vecchia Fiat Punto si erano infilati nel fossato. Erano usciti con le loro gambe, salvi perché la velocità del veicolo non era sostenuta. L'utilitaria era rimasta nel canale sino al mattino, con tanti automobilisti che si sono fermati e temevano vi fosse qualcuno dentro.
I due alberi si trovavano in proprietà privata e per decisione degli stessi proprietari sabato sono stati tagliati.
Lì erano morti nell'agosto 2022 i quattro amici di 18 e 19 anni: Daniele De Re e Xhuliano Kellici di Cordignano, Daniele Ortolan di Orsago e Marco Da Re di Caneva.
Nel marzo 2019 con un'identità dinamica avevano perso la vita altri due neo maggiorenni, Michele Zanette e Tommy Saccon di San Fior.
«In via Cordignano, che dopo il tragico incidente dei quattro ragazzi ho visto, prima e dopo, molte uscite di strada nello stesso punto – aveva scritto ancora negli anni scorsi un ex consigliere comunale all'intero consiglio - Secondo me va imposto il taglio dell’albero dove tutti impattano».
Il suo appello ora è stato ascoltato. In via Cordignano comunque l'unico intervento pubblico sulla strada è stato quello di mettere della barre sonore prima della curva.
Resta il problema della velocità
Rimane il problema di chi sfreccia a tutta velocità, lì come in altre strade tra cui la bretella autostradale di Pianzano. «La polizia locale non deve fare cassa con imboscate come avviene in alcuni Comuni – protesta un residente - ma rimane doveroso fermare chi percorre le nostre strade sopra i 100 all’ora. Il paradosso è che molti Comuni incassano centinaia di migliaia di euro e noi non incassiamo praticamente nulla. Invece lo dovremmo fare per fermare gli spericolati».
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