Gli amici di Giovanni: «Dolomiti, casa sua»

Il ricordo dell’imprenditore parente dell’assessore Miorin: «Un instancabile lavoratore, un generoso»
Allegranzi Conegliano Assessore Miorin sul ponte della Madonna Allegranzi Conegliano assessore Miorin sul ponte Madonna
Allegranzi Conegliano Assessore Miorin sul ponte della Madonna Allegranzi Conegliano assessore Miorin sul ponte Madonna

CONEGLIANO

Una persona responsabile, un uomo con la testa sulle spalle: così era Giovanni Gellera Malvolti per chi lo conosceva bene. Un imprenditore che era riuscito ad unire il senso del dovere alla sua grande passione per la montagna. Un esperto e non certo uno sprovveduto. Una persona riservata e nello stesso tempo cordiale. Uno che preferiva le pareti in roccia e il silenzio della montagna ai rumori della città. Lui che Dolomiti le conosceva bene, le aveva scalate, attraversate a piedi e con gli sci, con l’amico Renato Sottsas aveva fatto una decina di anni fa spedizioni sulle montagne della Scandinavia, della Norvegia e della Svezia. Anche per questo tutto risulta più inspiegabile. Giovedì sera, alle 18, nella chiesa di Madonna delle Grazie a Conegliano amici e parenti si stringeranno alla moglie Gloria ai due figli di 15 e 16 anni, ai fratelli Francesca e Claudio e ai genitori Mario e Marisa per l’ultimo saluto a Giovanni, persona conosciuta non solo a Conegliano dove risiedeva in via Malvolti 1, ma anche a San Fior dove si trova l’azienda agricola Malvolti di cui è titolare e dove vivono la sorella Francesca e i genitori. Giovanni era inoltre il titolare dell’agriturismo Al Vecchio Convento. Proprio a San Fior Giovanni riposerà per sempre. Un vuoto difficile da riempire per tutti. «Un instancabile lavoratore», così lo aveva descritto Arturo Vettori un amico prima che un collega. «Io ero andata qualche volta ad arrampicare con lui, ci trovavamo in montagna avendo la casa a San Vito – è il ricordo dell’amica Federica – avevamo perso un po’ i contatti, ma rimaneva un grande affetto. Sono addolorata, so quanto amava la montagna pur conscio della responsabilità della famiglia, dei figli e della cura della campagna dei genitori. Era una persona molto responsabile, con la testa sulle spalle». A ricordarlo è anche l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Conegliano Leopoldino Miorin, parente di Giovanni: «Era una brava persona, generoso. Aveva coniugato il senso del dovere e della famiglia alla sua passione per la montagna».

Renza Zanin

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