Gestione illecita dei rifiuti, denunciate due aziende in provincia di Treviso

QUINTO. Anche nel mese di marzo è proseguita intensa l’attività di controllo del carabinieri del nucleo operativo ecologico di treviso, impegnati nella tutela e salvaguardia del patrimonio ambientale in una vasta area della regione che oltre alla provincia di treviso comprende anche quelle di belluno, vicenza e verona.
Nel territorio della Marca i controlli hanno portato alla denuncia a piede libero, per il reato di gestione illecita di rifiuti, dei rappresentanti legali di due ditte, operanti una a Quinto di Treviso nel settore delle materie plastiche ed un’altra a San Fior in quello dell’autotrasporto per conto terzi.
Nel primo caso l’accesso alla ditta con sede a quinto ha rilevato inosservanze alle prescrizioni autorizzative con particolare riferimento ad una consistente quantità di materiale stoccato in aree non preposte – con rischio anche per la sicurezza – ed una carente divisione dei rifiuti autorizzati, risultati anche privi di idonea protezione dal dilavamento meteorico.
Tale tipologia di controlli rientra in un più ampio servizio coordinato disposto in tutto il Nord-Italia dai vertici del reparto speciale dell’arma e proseguira’ anche nelle prossime settimane, finalizzato alla attività di prevenzione e contrasto del fenomeno degli incendi presso gli impianti di gestione rifiuti, che in molti casi, in sede di analisi e verifica, hanno proprio evidenziato anche stoccaggi non conformi.
A San Fior invece i carabinieri del Noe, operando congiuntamente con i colleghi della stazione di Godega Sant’Urbano hanno rinvenuto nelle pertinenze esterne della ditta una decina di semi-rimorchi e cassoni scarrabili contententi rifiuti di varia natura, potenzialmente anche pericolosi, tra i quali numerosi apparecchi elettrici ed elettronici (raee), pneumatici fuori uso, motori di veicoli, parti meccaniche e di carrozzeria.
L’intero materiale, del valore di circa 30 mila euro, unitamente ad una adiacente porzione di terreno risultata intrisa di oli minerali, e’ stato posto sotto sequestro in attesa delle determinazioni dell’autorità giudiziaria, che ha convalidato l’operato dell’Arma.
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