Fondazione Cassamarca, bilancio in positivo: utile da 1,7 milioni
Tra le sfide future ci sono la gestione dei patrimoni immobiliari e il rilancio culturale, con il restauro del teatro Eden e l’apertura della Casa dei Carraresi

I conti di Fondazione Cassamarca sono sempre più confortanti. È di questi giorni la prima bozza del consuntivo 2024, che vede un utile di esercizio che dovrebbe attestarsi intorno agli 1,7 milioni di euro. Dopo aver completato il piano di risanamento, Fondazione torna a generare utili di un certo rilievo.
Tornano gli utili
Pesano certo i dividendi di Unicredit, tornati dopo anni di assenza - e nel 2025 si supereranno i 3 milioni – ma soprattutto gli effetti a medio termine della razionalizzazione delle spese, a colpi, com’è stato detto nei corridoi, del “decespugliatore” che il presidente Garofalo ha adottato sin dal suo insediamento, alla fine del decennio scorso.
E adesso, i bene informati riferiscono di stipendi d’oro, piccole prebende, decine di “rivoli” dell’epoca De Poli, altrettanti rubinetti che sono stati chiusi. E ne è riprova la scure calata sugli stessi costi di gestione della struttura, dimezzati rispetto agli anni d’oro. E poi gli introiti delle locazioni turistiche - le strutture recettive “tirano” – e le valorizzazioni immobiliari, ultima quella di Ca’ Zenobio. In questo quadro, Garofalo, il consiglio di indirizzo e quello di amministrazione possono guardare con maggiore serenità alle prossime sfide, che non sono poche.
Appiani ed ex distretto
A cominciare dalla Cittadella della Istituzioni, all’ex Appiani, e all’ex Distretto, dove si annunciano partenze di alcuni inquilini illustri, per i quali pure erano stati fatti gli immobili. Dalla Cittadella se ne andranno Guardia di Finanza ed Entrate, dalla rive del Sile (per spostarsi un po’ più a valle, sempre lungo il fiume) di Ca’ Foscari.
«Ma a tutt’oggi non sono giunte ai nostri uffici richieste di disdetta dei contratti in essere», dicono da Ca’ Spineda, la sensazione è che si attendano le tempistiche degli inquilini, i quali a loro volta devono aspettare l’ultimazione dei cantieri all’ex Salsa (Finanza ed Erario) e alle scuole Stefanini (Ca’ Foscari, ora al Turazza ci sono le scuole medie Stefanini che dovrebbero tornare alla loro sede a fine anno).
I bene informati dicono che ci siano offerte per gli spazi dell’Appiani – dove un torrione, quello inizialmente destinato alla Camera di Commercio, è tuttora vuoto – mentre per l’ex Distretto il discorso sia più complicato.
L’agenda
Intanto, preme l’agenda, in linea con la politica rigorosamente culturale intrapresa da Garofalo, con conseguente stop alla vocazione immobiliare. Alla convenzione per il teatro delle Voci farà seguito il restauro del teatro Eden, che riaprirà la prossima stagione.
Imminente la riapertura di Casa dei Carraresi versione Beaubourg, con la collezione permanente di Ca’ Spineda in esposizione, la saletta dove scorrerà ogni giorno, da mattina a sera un capolavoro; la sala dell’ultimo piano già concessa alle associazioni; gli altri servizi museali e multimediali.
E poi il nodo del Monte di Pietà, da risolvere con Unicredit perché pende il contenzioso sulla proprietà delle opere d’arte. Da tempo Garofalo vorrebbe aggiungerlo ai gioielli della città fruibili dai turisti, ma tutto è da tempo in stallo.
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