Falsi venduti come opere d’arte: antiquario trevigiano finisce a processo

L’indagine partita dalla denuncia per truffa sporta da un imprenditore olandese.  In casa aveva Cèzanne, Picasso e De Chirico ma erano solo opere senza valore

Marco Filippi
Antiquario finisce a processo
Antiquario finisce a processo

Tra i dipinti in vendita c’erano opere d’arte firmate da Giorgio de Chirico, Pablo Picasso, Paul Cèzanne e Filippo de Pisis. Un piccolo tesoro dal valore quanto meno di centinaia di migliaia di euro.

Peccato che fossero tutte contraffatte. “Falsi d’autore” che hanno inguaiato un appassionato d’arte di Possagno, D.Z., 64 anni, rinviato a giudizio per detenzione di opere d’arte contraffatte per farne commercio e truffa. La prima udienza si terrà tra un mese, nel febbraio prossimo.

Falsi d’autore

La vicenda risale al gennaio del 2020, poco prima che scoppiasse la pandemia. L’imputato in quel periodo era in trattative con un imprenditore olandese. appassionato d’arte, per la vendita, al prezzo pattuito di 25.000 euro, di un dipinto su tavola raffigurante Madonna con bambino con santi e colombe, risalente al Quattrocento. L’opera di autore anonimo era accompagnata da un’expertize, la perizia di un esperto attestante l'autenticità e il valore di un quadro.

Purtroppo, però, dopo aver anticipato una caparra da oltre 2.000 euro il 28 gennaio e altri 1.000 euro il 6 febbraio, l’imprenditore olandese ha scoperto che l’opera d’arte era in realtà contraffatta.

La denuncia

All’occhio esperto di altri critici quell’opera non risaliva al Quattrocento come sosteneva l’expertize ma al primo Novecento. A quel punto l’imprenditore olandese ha denunciato D.Z. in procura.

I carabinieri nel maggio successivo hanno effettuato un blitz nelle proprietà dell’indagato sequestrando altri falsi d’autore.

Il Picasso fasullo

Come ad esempio un’opera su tela raffigurante un uomo a cavallo firmato dall’artista Giorgio de Chirico, risultata poi essere in realtà una stampa fotografica su tela riportata su cartone pressato.

Sempre a firma del celebre artista italiano, principale esponente della corrente artistica della Metafisica, punzonata in stampatello su un lato della base, era stata trovata una scultura in bronzo raffigurante un soggetto maschile astratto, che era invece una scultura in metallo patinato in verde-bronzo, mancante del numero dell’esemplare multiplo.

Tra i falsi d’autore nella disponibilità di D.Z. c’era anche un dipinto olio su tavola che riproduceva una natura morta firmata da Cèzanne, un quadro ad olio su tela di una veduta cittadina di de Pisis e perfino un disegno a matita su carta raffigurante un volto maschile firmato dal grande artista spagnolo Pablo Picasso risultata essere in realtà un’opera a matita su carta incollata su cartone.

L’imputato è stato raggiunto da una citazione diretta a giudizio firmata dal sostituto procuratore della Repubblica Valeria Peruzzo. La prima udienza dibattimentale è stata fissata per il 18 febbraio davanti al giudice monocratico.

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