Fabbriche senza addetti, le aziende trevigiane donano i macchinari alle scuole

La quota di addetti di difficile reperimento sfiora ormai il 60%. La maggior parte delle offerte di lavoro restano quindi inevase

Diego Bortolotto
Gli studenti al lavoro
Gli studenti al lavoro

Aziende e associazioni di categoria regalano macchinari all’istituto tecnico Galilei di Conegliano per formare i loro futuri dipendenti specializzati e piccoli imprenditori. La crisi di periti industriali e operai attanaglia la Marca, dove non manca solo manodopera, ma anche il ricambio generazionale.

I numeri della crisi

«In molti settori dell’artigianato mancano all’appello il 50% delle professionalità richieste», dichiara Loris Balliana, vicepresidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana.

Un dato su tutti: nel 2024 in provincia di Treviso le piccole e medie imprese hanno trovato difficoltà a reperire il 55,8% dei 46.210 lavoratori assunti, in crescita rispetto al 53,1% del 2023.

Una media simile a quella del Veneto (55%), mentre nel resto d’Italia la percentuale si attesta sul 51,3%. Per invertire questa tendenza, è a Conegliano, città dove negli anni ’20 del Novecento nacque la Zoppas, che Confartigianato, ditte e Itis Galilei hanno investito in un progetto per la formazione degli studenti.

Aziende e istituti

«La scuola è la via maestra per incontrare i giovani e insegnare loro cosa significhi il lavoro e come si arrivi a essere un imprenditore – osserva il vicepresidente provinciale Balliana – Un investimento per la nostra economia trevigiana, dove essere artigiano fa la differenza per le nostre comunità perché è un mestiere portatore di valori, di conoscenze e di tradizioni: in una parola, della cultura del territorio». Un investimento a costo zero per l’istituto, con strumentazioni da decine di migliaia di euro donati dalle piccole aziende.

La donazione

Venerdì mattina la cerimonia ufficiale di consegna di cinque tornitrici al Galilei. «Macchinari di ultima generazione impiegati nelle aziende – dettaglia il presidente di Confartigianato Conegliano, Severino Dal Bo – in modo che gli studenti acquisiscano le specifiche competenze richieste dal mondo produttivo. Lo facciamo coinvolgendo il sistema associativo, ma anche aziende del territorio, che per prime sentono l’esigenza di avere manodopera formata. Agli istituti scolastici vogliamo far comprendere che nelle nostre aziende la tecnologia, il digitale, l’innovazione, sono temi su cui gli artigiani sono quotidianamente impegnati. È determinante anche in termini di attrattività verso i posti di lavoro che potremmo offrirgli un domani».

L’iniziativa è stata attuata insieme ad Anap, Gruppo anziani pensionati coneglianese coordinati da Ledio Cuzziol. Artigiani pensionati per la carta d’identità, ma che sono stati nel loro piccolo la storia del ricco Nordest.

L’itis Galilei

I macchinari ora a disposizione nei laboratori della scuola di Conegliano sono stati donati dalle dite Elettro-service automazioni Srl, Premet Srl, CSM Machinery Srl. L’Itis Galilei nell’indagine Eduscopio 2024 è sul podio tra gli istituti di Marca. Tra i tecnici è al secondo posto per occupazione, 72,1% i diplomati che entro sei mesi trovano lavoro.

Nella coerenza tra percorsi di studi e posto di lavoro è secondo solo alla scuola enologica Cerletti. In un percorso di studi e lavori solitamente maschili, a Conegliano si stanno avvicinando le ragazze.

«Vogliamo anche implementare le quote rosa, ci sono già alcune studentesse nei corsi di meccanica ed elettronica – spiega la dirigente scolastica Maria Chiara Massenz – Siamo grati a Confartigianato per essere stati al nostro fianco fin dalle prime fasi della ristrutturazione dei laboratori meccanici Omu dei due plessi scolastici, offrendo consulenza tecnica specializzata e soprattutto nel farsi promotori presso le aziende del territorio per la donazione di macchinari certificati».

Uno spot anni ’60 della Zoppas, in cui una massaia lanciava una vecchia lavatrice distrutta acquistando una indistruttibile Zoppas, recitava: «Il sesso debole non accetta debolezze quando è tempo di cambiare».

Un’altra epoca, e oggi a Conegliano, c’è già una controtendenza: le giovani sono più pronte a rimboccarsi le maniche per diventare le lavoratrici qualificate e imprenditrici del futuro.

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