Export, la Marca guarda all’Oriente: Turchia e Cina i nuovi mercati di punta
Mentre calano le esportazioni verso i paesi europei, l’export in direzione Turchia ha fatto un balzo del 24,1%. Loris Balliana, Confartigianato Treviso: «Dinamica che mostra la capacità di adattamento delle nostre imprese»
![Cresce l'export delle imprese trevigiane verso la Turchia mentre rallenta lo scambio interno con i paesi EU](https://images.tribunatreviso.it/view/acePublic/alias/contentid/1gefonptv3o6aaua7r8/0/copia-di-copy-of-treviso-lexport-della-meccanica-rallenta-segnali-di-crisi-sullindustria_1721970769182.webp?f=16%3A9&w=840)
La geografia delle esportazioni del settore manifatturiero nella Marca Trevigiana sta cambiando, con un crescente orientamento verso i mercati esterni all’Europa. Mentre i tradizionali mercati europei, come la Germania e la Francia, vedono segnali di affanno, l’export verso paesi come Turchia, Cina, Emirati Arabi Uniti e l'area balcanica sta registrando una forte crescita.
Loris Balliana, vicepresidente vicario di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, evidenzia che questo trend è un riflesso dei recenti sommovimenti geopolitici internazionali e della capacità di adattamento delle imprese trevigiane. Tuttavia, per affrontare le sfide future, è fondamentale una solida politica industriale e commerciale.
Dati 2024 delle esportazioni manifatturiere della Marca Trevigiana
Nel 2024, le esportazioni della manifattura trevigiana sono calate del 2,3%, attestandosi a 11,59 miliardi di euro, con una perdita di oltre 267 milioni di euro rispetto all’anno precedente. La causa principale di questa flessione riguarda il mercato europeo, che ha registrato una diminuzione del 4,3% (circa 317 milioni di euro in meno). In contrasto, l'export verso i paesi extra UE è aumentato dell'1,1%, con un incremento di 49 milioni di euro.
Le problematiche con il mercato tedesco e i paesi europei
La Germania è il principale mercato in calo, con una perdita di 168 milioni di euro (il 63% delle perdite totali), e un calo del 9,7% che aumenta al 12,8% rispetto al 2022. Anche altri paesi europei, come Francia, Romania, Austria, Paesi Bassi e Cechia, hanno registrato riduzioni nelle importazioni di prodotti trevigiani.
Inoltre, la geopolitica ha avuto un impatto negativo sulle esportazioni verso Russia e Ungheria, rispettivamente con una flessione del 13,8% e 16,1%, con perdite di 25 milioni e 27 milioni di euro. Anche il Regno Unito post-Brexit ha visto una diminuzione significativa delle esportazioni (-4,7%).
Opportunità di crescita verso nuovi mercati
Nonostante i cali nei mercati tradizionali, l'export verso alcune aree non appartenenti all'Unione Europea ha mostrato performance positive:
Turchia: +24,1% (aumento di 93 milioni di euro)
Area Balcanica: +5,8% (quasi 110 milioni di euro)
Cina: +7,5% (aumento di 11 milioni di euro)
Emirati Arabi Uniti: +2% (incremento di oltre 8 milioni di euro)
Canada: +5,6%, grazie agli accordi commerciali
Stati Uniti: +3,1%, con una ripresa rispetto al calo del 2023.
Settori in crescita e sfide per altri comparti
I settori in crescita sono il farmaceutico (+59,5%), l’alimentare (+8,6%), le bevande (+8,2%), la metallurgia (+3,9%), le apparecchiature elettriche (+2,3%) e i computer (+1,8%).
L'innovazione sta giocando un ruolo fondamentale, come nel caso del legno-arredo, che ha registrato un lieve incremento (+1,7%). Tuttavia, il settore dell’abbigliamento (-10%), del tessile (-7,1%) e degli articoli in pelle (-16%) sta affrontando una profonda crisi, a causa della forte concorrenza internazionale. Per rispondere a questa sfida, le aziende devono concentrarsi su prodotti di alta gamma, dove innovazione e creazione costituiscono il valore aggiunto.
Anche il settore automotive è in difficoltà, con una diminuzione delle esportazioni del 6,3% rispetto al 2023 e del 22,5% rispetto al 2022.
In questo contesto, è essenziale una strategia mirata per sostenere l’orientamento delle imprese verso nuovi mercati internazionali, in modo da garantire la competitività delle esportazioni trevigiane e mitigare gli effetti delle difficoltà nei mercati tradizionali.
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