Esplode la cisterna sul tetto Panorama, tragedia sfiorata

Boato poco prima delle 9, volano sul piazzale i pezzi della vasca da 15 mila litri Un ritardo ha salvato gli operai, terrore tra i dipendenti: pensavamo a un attentato

VILLORBA. I lavori ritardati di qualche manciata di minuti hanno evitato la tragedia al centro commerciale Panorama di Castrette di Villorba. Martedì, a quell’ora, erano infatti almeno due gli operai impegnati sulla cisterna dell’acqua da 15 mila litri posta sul tetto dell’edificio che alle 8. 55 di ieri, è esplosa. Un botto fortissimo, udito anche a chilometri di distanza, che ha seminato il panico nel centro commerciale e negli uffici ed edifici vicini. Tanto che in molti hanno temuto l’attentato terroristico. Si è trattato invece di un guasto alla centrale termica che ha causato l’esplosione sul tetto. Nessun ferito, fortunatamente, ma danni al centro commerciale che è rimasto chiuso per tutta la giornata di ieri. L’incidente poteva avere conseguenze ben peggiori, con parti della cisterna andate in pezzi e alcune lamiere della copertura volate per metri. La scelta degli addetti della ditta incaricata alla manutenzione dell’impianto, non funzionante da qualche giorno, di ritardare l’intervento sul tetto del Panorama, si è rivelata azzeccata.

I danni

All’interno del centro commerciale, nella zona dei laboratori, l’esplosione ha provocato la rottura di parti del controsoffitto oltre ad ingenti perdite d’acqua. Quel boato, avvertito a chilometri di distanza, dal centro di Villorba a Spresiano fino a Maserada, avrebbe però potuto far male. Ne sono consapevoli anche la trentina di lavoratori presenti (il supermercato avrebbe aperto alle 9, tre negozi avevano aperto alle 8. 30) che sono corsi all’esterno della struttura appena avvertito il botto. E sono usciti in cortile anche i dipendenti dei vicini stabilimenti Benetton, spaventati dal botto devastante.

Paura di un attentato

Attimi di apprensione in cui la mente, in più di qualcuno, è andata ad eventi terroristici. Esclusi nel giro di poco. Scongiurati anche problemi di panico o calca, visto che nella struttura a quell’ora c’era pochissima gente. I volti, ieri mattina, erano però scossi. Quel «botto fortissimo» è risuonato nei timpani più volte. Dipendenti, addetti alle pulizie, commesse e commessi di alcuni dei diciotto negozi, residenti nell’isolato vicino: tutti hanno temuto il peggio. «Abbiamo sentito il botto, subito dopo hanno iniziato a crollare parti di controsoffitto» racconta un’addetta dell’impresa di pulizie che opera al Panorama, «non ci è caduto nulla addosso ma abbiamo avuto paura». Quindi la corsa all’esterno. «Vedendo l’acqua scendere abbiamo capito quasi subito che si trattava di un problema alla caldaia» aggiunge la donna, «ma in quel momento abbiamo pensato solo ad uscire, utilizzando una delle porte sul retro. Era qualche giorno che la caldaia era in manutenzione, abbiamo visto più volte gli operai».

La messa in sicurezza

Operai che fortunatamente, non erano sul tetto. Sul posto, per i rilievi del caso, sono intervenute alcune squadre dei vigili del fuoco di Treviso, che per la messa in sicurezza dell’edificio hanno deciso la chiusura per l’intera giornata di ieri. Non sono mancate problematiche all’energia elettrica, rimasta a lungo fuori uso. «Per fortuna non si è fatto male nessuno, poteva andare decisamente peggio» ripetevano ieri alcune commesse in attesa dell’ok delle autorità a recuperare i propri effetti personali all’interno, «siamo uscite di corsa, senza giubbotto né nulla: non capivamo cosa fosse successo» spiega una di loro. «Siamo riusciti ad evacuare velocemente: c’era poco personale. Tutti sono usciti autonomamente» aggiunge uno degli addetti alla sicurezza del Panorama. «Arrivando ho visto una gran confusione: oltre al via vai di mezzi di soccorso pure le persone corse fuori dalle aziende. Si percepiva ci fosse qualcosa che non andava… è finita bene», spiega Thiago Camargo, dell’agenzia di viaggi MetaPoint Travel, che ha sede all’interno.

Black out

E ad allarmarsi, ieri, anche alcuni residenti di via Nievo, a poche centinaia di metri dal luogo dell’incidente, aldilà della Pontebbana, dov’è mancata la corrente. «Ci sono vibrati i vetri di tutte le camere» racconta uno di loro, «da casa, oltre ad aver sentito il botto gigantesco, affacciandomi alla finestra ho visto uscire del fumo bianco alzarsi». –

Alessandro Bozzi Valenti



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