A Treviso ecofurba incastrata dalle etichette dimenticate sui cartoni

I rifiuti lasciati nelle vicinanze di piazza Matteotti. L’autrice dell’abbandono è una donna residente nel Veneziano. Il comandante Gallo: «Da inizio anno già 11 persone sanzionate»

I rifiuti abbandonati
I rifiuti abbandonati

Ha pensato di liberarsi di sacchetti, pacchi e imballaggi – compreso quello dell’albero di Natale – abbandonandoli nelle immediate vicinanze di piazza Matteotti a Treviso, dimenticando però un dettaglio: le etichette di spedizione ancora attaccate ai cartoni.

Anche grazie a questo “errore”, la polizia locale di Treviso è riuscita a risalire rapidamente all’autrice di un abbandono di rifiuti, una signora residente nel Veneziano, che è stata sanzionata con una multa di 400 euro, oltre alle spese per il recupero e la raccolta dei rifiuti.

L’episodio, avvenuto il 7 marzo, è stato segnalato dai cittadini e poi accertato dagli agenti di via Castello d’Amore che hanno eseguito rilievi fotografici e verifiche documentali per individuare la responsabile.

«Le segnalazioni dei residenti vengono attentamente considerate», evidenzia il comandante della Polizia Locale di Treviso Andrea Gallo. «Anche stavolta la sinergia fra cittadini e Nucleo Antidegrado ha portato ad individuare un ecovandalo in trasferta sanzionato con 400 euro. Dal 1° gennaio ad oggi sono 11 le persone identificate e sanzionate per aver abbandonato rifiuti sul territorio comunale. Come già preannunciato il servizio di controllo verrà ulteriormente potenziato per garantire nuovi servizi in borghese con finalità di tutela ambientale ed ecologica».

«La nostra battaglia contro l’eco-vandalismo continua», le parole del sindaco di Treviso Mario Conte, «Chi scambia gli spazi comuni per una discarica personale viene prontamente individuato e sanzionato. Ringrazio la polizia locale per il lavoro svolto e invito tutti i cittadini a segnalare comportamenti scorretti. Noi proseguiremo con i controlli, con l’ausilio del sistema di videosorveglianza e le fototrappole».

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso