Ecobonus, a Treviso 75 milioni senza copertura: ora rischio caos e fallimenti a raffica
Allarme delle associazioni. Cna: «Sbloccare il mercato dei crediti presto». Confartigianato: «Servono soluzioni rapide»
TREVISO. Lo stop alla proroga del superbonus 110% decisa dal governo scatena la reazione del mondo delle imprese della Marca. Secondo una stima di Confartigianato, la filiera dell’edilizia trevigiana vanta crediti per 75 milioni di euro che rischiano di non essere più liquidati, mettendo a repentaglio la sopravvivenza di migliaia di imprese.
Rischio caos anche per migliaia di famiglie, alle prese con cantieri in procinto di essere aperti o in corso che potrebbero non finire mai.
Il denaro anticipato dalle imprese, anche a fronte dell’aumento del costo dei materiali, rischia infatti di non essere più recuperato. I margini di manovra sono estremamente limitati, tanto che dalle associazioni di categoria si alza forte e chiara la richiesta di ampliare le possibilità di cessione del credito, permettendola anche ad altri soggetti oltre alle banche.
«Il 110 si basa su un buon principio, quello di efficientare i fabbricati residenziali nel nostro Paese, rientra in un processo virtuoso di sostenibilità» sottolinea Oscar Bernardi, imprenditore nel settore edile e presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana. «Alla luce della paralisi che si è venuta a creare sul mercato, il problema che poniamo è quello della cessione dei crediti, perché ci troviamo ad avere delle imprese che sono in assoluta sofferenza. Le regole sono state cambiate più volte in corso d’opera e quindi ora occorre un intervento per ampliare le maglie sul fronte della cessione, permettendo il credito ad altri soggetti oltre alle banche, ad esclusione delle persone fisiche» aggiunge Bernardi.
La filiera dell’edilizia coinvolta a vario titolo nel superbonus riguarda quasi diecimila imprese trevigiane. Per l’esattezza 9.699 aziende, metà delle quali (4.259) secondo Confartigianato Imprese Marca Trevigiana appartengono al ramo delle costruzioni e dei prodotti edili, 1.834 riguardano pittori, 1.118 sono elettricisti, 981 termoidraulici, 843 posatori, 510 serramentisti e 154 carpentieri. Lo stop deciso dal governo è già finito nell’occhio del ciclone e sono molte le forze politiche che stanno cercando di trovare una mediazione. Luca Frare, presidente di Cna territoriale di Treviso non ha dubbi: «Urge una rapida soluzione per sbloccare il mercato dei crediti dei bonus dell’edilizia che rischia di portare al fallimento migliaia di aziende». La Cna auspica che il governo trovi la liquidità per sbloccare il mercato dei crediti, permettendo le cessioni per chi ha fatto o sta facendo i lavori. «Chi ha creduto e investito nel superbonus ora non va lasciato solo con il “cerino in mano”» conclude Frare «se si “bruciano” le piccole imprese del comparto casa e vengono fatte fallire, si brucia il sistema-Paese e lo Stato avrà costi ben più ingenti da sostenere». Valentina Calzavara
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso