Duplice omicidio, attirati in trappola: la ragazza era incinta
Anastasia voleva presentare ufficialmente al professore il suo compagno dal quale aspettava un figlio. Da cinque mesi, infatti, la ragazza era incinta di un maschietto. Un figlio annunciato anche alla famiglia di Biagio, il compagno, a Pasqua. La cena a casa del suo carnefice per lei aveva questo scopo, ma secondo il sostituto procuratore Giorgio Gava e gli investigatori della Squadra Mobile, Stefano Perale, l’assassino reoconfesso aveva deciso di uccidere Anastasia Shakurova, 30 anni, russa con la quale aveva avuto una relazione. Una storia che secondo l’accusa lo aveva segnato. Sabato notte ha ucciso lei e il fidanzato Biagio Buonomo, un ingegnere di 31 anni.
Zitto. Martedì mattina, nel corso dell'interrogatorio di garanzia davanti alla giudice per le indagini preliminari Marta Paccagnella, è stato zitto, avvalendosi della facoltà di non rispondere.
Intanto gli investigatori hanno ricostruito le tappe del delitto, convinti che ci sia stata premeditazione.
I fiori all’aeroporto. Un fatto che gli inquirenti ritengono fondamentale per capire la premeditazione, viene collocato il 29 ottobre dello scorso anno all’aeroporto Marco Polo. I due si conoscono e si frequentano da due anni. Quel giorno Stefano Perale vuole fare una sorpresa ad Anastasia Shakurova che lavora come addetta all’accoglienza in una ditta che si occupa di reception per conto di Superjet.
Si presenta alle partenze del Marco Polo con un mazzo di fiori e la vuole invitare per una cena. Ma lei quel giorno preferisce andarsene dal lavoro con il suo fidanzato. Perale resta senza parole. È scosso, non sapeva che la ragazza avesse un fidanzato. Se ne va sconsolato. Quando sale in auto si sente male e per mezz’ora, racconterà poi anche ad amici, non riesce a muoversi. Ad un amico confida che non capiva questo comportamento di Anastasia con la quale aveva una relazione. Non riusciva a capire come mai gli avesse nascosto la relazione che aveva con un altro uomo.
La premeditazione. Gli uomini di Stefano Signoretti, dirigente della Squadra Mobile, sono convinti della premeditazione da numerosi elementi raccolti sul luogo del delitto e tenendo conto su quanto raccontato dal reoconfesso. Tutto fa supporre che si sia trattato di una trappola nei confronti della ragazza e che il compagno sia stato ucciso perché era con lei. Anastasia e Perale, nonostante la relazione fosse finita, comunque avevano mantenuto un rapporto cordiale e qualche volta lei, che si era trasferita a vivere a Gallarate, quando tornava in zona lo vedeva. L’occasione della cena nell’appartamento di via Abruzzo a Mestre era stata creata anche perché la giovane voleva presentare al professore il compagno dal quale attendeva un figlio maschio da cinque mesi. Stando all’accusa Perale decide, nei giorni precedenti alla cena come uccidere lei e di conseguenza anche il fidanzato. Infatti si procura del cloroformio per mettere in pratica il suo disegno criminale. Decide di drogare i ragazzi per addormentarli, quindi di ucciderli soffocandoli con il cloroformio e alla fine di liberarsi dei cadaveri. Per addormentare i due sceglie di utilizzare un farmaco a base di benzodiazepine. Un sonnifero che ha in casa.
Il delitto. Perale, prima dell’arrivo della coppia, prepara la trappola. Frantuma diverse pastiglie del farmaco, sciogliendo poi il tutto nel cocktail alcolico che offre alla coppia. Sul tavolo dove il professore serve l’aperitivo la polizia trova, quando interviene, dei crostini. Ciò vuol dire che la coppia alla cena non arriva. Ad un certo punto l’effetto del farmaco ampliato dall’alcol fa effetto e i due crollano assopiti. Sulla ragazza l’effetto è devastante mentre sul compagno, che fisicamente è molto più robusto, l’effetto si fa sentire in maniera meno forte.
Quindi il professore uccide la ragazza premendole uno straccio imbevuto di cloroformio su naso e bocca. La donna viene trovata sul letto dalla polizia. Quando Perale sta per fare lo stesso con il giovane quest’ultimo si scrolla dal torpore e a quel punto l’omicida decide di ucciderlo usando una spranga che prende in un’altra stanza. Colpisce sulla testa e sulla faccia il trentunenne per cinque volte.
L’ultimo atto non riesce. Il piano criminale prevede, a questo punto, che il professore si liberi dei cadaveri. Così aveva pensato di fare. Ma non ha tenuto conto, perché non lo sapeva, che Biagio è robusto. Perale ha difficoltà e fa una fatica non indifferente a portare giù il corpo del giovane. E nonostante utilizzi l’ascensore. Una volta lasciato nel giardino condominiale il cadavere, risale in casa. Qui si rende conto che il suo progetto criminale non può essere portato a termine. A quel punto decide di chiamare la polizia e confessare il duplice delitto. Sono da pochi minuti trascorse le 3 di domenica. Oggi l’interrogatorio di garanzia.
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