Ditta si amplia, il Consiglio vota Deroga per la nipote del sindaco

Il primo cittadino Mario Cappellotto non ha partecipato al voto, ma l’ampliamento è contestato “Uniti per Gaiarine” rincara la dose: «Gli oneri richiesti all’azienda sono solo la metà del dovuto»
Di Diego Bortolotto
Borin Gaiarine azienda Cappellotto S.P.A. visita presidente regione Luca Zaia Luigi e Mario Cappellotto
Borin Gaiarine azienda Cappellotto S.P.A. visita presidente regione Luca Zaia Luigi e Mario Cappellotto

GAIARINE. L'ampliamento concesso in deroga all'azienda della nipote del sindaco Mario Cappellotto, Claudia Corazza, scatena le opposizioni. La maggioranza in Consiglio ha approvato il progetto di ampliamento della ditta Corazza, con voto contrario delle minoranze, che hanno dato battaglia. «Pur consapevole che in questo momento storico la crescita di un'azienda locale porta il benessere di tutta la cittadinanza», ha detto Federica Capuzzo, capogruppo di Esserci, «la sottrazione di uno spazio verde, quando a meno di 200 metri esiste una zona industriale, implica un fallimento della politica e della logica del buonsenso». Lo stabilimento Corazza, leader internazionale nella produzione di benne per scavatori, si trova in via Calderozze, al confine con Roverbasso. Ha ottenuto dal Comune di Gaiarine un ampliamento in deroga (si trova in zona impropria) per costruire un nuovo capannone da 1.500 metri quadrati e alto 10 metri, accanto a quello esistente. Tutto in regola, secondo quanto prevede una legge regionale del 2012. Ma a breve distanza vi è un'area produttiva del Comune di Codognè, recentemente realizzata, ed è vuota. Tutti i consiglieri d'opposizione sono stati concordi nell'afferma il prestigio e l'importanza di un'azienda leader nel suo settore. Non è infatti stata contestata la Corazza, ma l'opportunità politica e lo spreco del territorio. E fa discutere la parentela con il sindaco. Enrico Bressan, capogruppo di Uniti per Gaiarine, ha inoltre sottolineato lo “sconto” considerevole del beneficio pubblico. L'accordo prevede che l'azienda versi nelle casse comunali, come oneri, 45mila euro. Secondo i calcoli di Bressan però la cifra è dimezzata e dovrebbero essere versati 90 mila euro. Insieme al consigliere Aurora Fracassi ha contestato la mancanza del parere contabile. Critiche sono arrivate anche da “Insieme Bene Comune”.

«L'azienda è un’eccellenza riconosciuta nel suo settore a livello internazionale, lavora bene da tanti anni creando posti di lavoro», ha premesso il consigliere Stefano Andreetta, «ma invito sindaco e consiglieri di maggioranza a considerare che anche le famiglie residenti nelle vicinanze di impianti e fabbriche sono parte integrante del tessuto sociale. Un’amministrazione che guardi davvero al bene comune deve impegnarsi di più e meglio su queste problematiche».

In consiglio comunale il sindaco Mario Cappellotto è correttamente uscito dall'aula, per i suoi vincoli di parentela, con la nipote e la sorella, patron della Corazza. Non ha perciò votato. Le sue “difese” sono state prese dal vice Ermanno Fellet, che ha spiegato come quella votata dall amggioranza del Consiglio fosse la soluzione migliore, nel rispetto delle regole.

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