Discarica nel bosco a Valdobbiadene: tra i rifiuti un cappello alpino

Valdobbiadene, maxi-multa a una ditta emiliana che aveva svuotato una vecchia casa di Asolo. Il sindaco Fregonese: «Restituirò alla famiglia quell’oggetto appartenuto ad una Penna nera»

VALDOBBIADENE. Prima una dura presa di posizione sul web e poi una decisa condanna da parte di tutta la cittadinanza. La notizia del rinvenimento di una discarica abusiva a “Cei di Martignago”, una zona boschiva che si trova sopra l’abitato di San Pietro di Barbozza, ha sollevato una generale e profonda indignazione contro un gesto di inciviltà e di sprezzo per l’ambiente. Tanto più che, tra gli oggetti abbandonati, c’era anche un vecchio cappello da alpino.

Le dichiarazioni sul web del sindaco Luciano Fregonese sono state subito condivise e commentate, riportando in primo piano un problema che si presenta con inquietante puntualità. La segnalazione in questione era giunta in municipio una decina di giorni fa. Ieri mattina quattro volontari si sono ritrovati per procedere alla pulizia dell’area; tra loro c’era pure il primo cittadino. «Ho fatto ben poco – si schernisce Fregonese- sono arrivato dopo il ricevimento del pubblico e ho solo potuto dare una mano a chi ha fatto il lavoro pesante, cioè Gianni, Sergio e Fiorenzo. A loro va un ringraziamento particolare».

La buona notizia è che i responsabili sono stati subito individuati: si tratta di una ditta che era stata incaricata da una famiglia di Asolo di svuotare la vecchia abitazione di un loro congiunto deceduto di recente. E proprio la corrispondenza di quest’ultimo, trovata fra la mobilia, le lattine d’olio e gli effetti personali abbandonati a Cei di Martignago, ha permesso di risalire agli autori del gesto. Il comandante della polizia locale Luca Pizzolotto si è recato immediatamente dai parenti dell’anziano, i quali hanno spiegato di aver affidato l’incarico di ripulire la casa a un’azienda emiliana, che evidentemente ha ritenuto più vantaggioso abbandonare mobili e scarti edili in un bosco del valdobbiadenese.

Gli ecovandali dovranno pagare una multa di circa seicento euro. Saranno denunciati e dovranno inoltre provvedere alla bonifica della zona: «Noi abbiamo separato i rifiuti – prosegue Fregonese - e portato in ecocentro quello che abbiamo potuto. La frazione indifferenziata dovrà essere smaltita dalla ditta incriminata. Il cappello alpino del sesto Reggimento, trovato tra i rifiuti, e probabilmente di proprietà dell’anziano defunto, invece me lo sono portato a casa. Lunedì mi metterò in contatto con la famiglia. Vorrei restituirglielo». Proprio lo “smaltimento” del cappello alpino ha suscitato molte reazioni indignate.

Per il resto, l’abbandono di rifiuti è una pratica diffusa. Solo una settimana fa nella frazione di San Vito sono state trovate delle lastre di eternit. Per questo l’amministrazione comunale ha recentemente acquistato un paio di fototrappole. Sono piccole telecamere a infrarossi che, di volta in volta, verranno posizionate in luoghi diversi. Il sindaco invita i valdobbiadenesi a segnalare depositi abusivi all'ufficio ambiente del Comune, alla polizia locale, al Corpo forestale dei carabinieri oppure a Savno.
 

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