Dipinge in strada il pittore Danesin sfrattato dai vigili

TREVISO. «Lei qui non può dipingere, sta occupando il suolo pubblico». Luigi Danesin, pensionato di 83 anni con una grande passione della pittura, stava dipingendo sulla sua tela un palazzo del Seicento in via Roggia quando due agenti della Polizia locale l’hanno invitato a spostarsi. Non c’è stato margine di trattativa anche perché, poco prima, gli stessi vigili avevano pizzicato la sua auto parcheggiata sul marciapiede. Quando Danesin li ha visti si è affrettato a scusarsi e, una volta graziato e dopo aver spostato la vettura, è tornato al suo cavalletto per continuare a dipingere. Niente da fare. Occupazione di suolo pubblico, per cui ha dovuto caricare tutti i suoi strumenti in macchina e tornare a casa.
«Ci sono rimasto davvero male, è la prima volta che mi accade una cosa del genere», spiega Danesin, ex artigiano con una passione per la pittura che esercita da 60 anni. «In molti cartelli della città è scritto che Treviso è una città d’arte», aggiunge Danesin, «rivolgo quindi un appello al sindaco Manildo perché mi permetta almeno di terminare il quadro che stavo realizzando. Ma l’unico modo per farlo è dal vivo e di fronte a quel palazzo». Una vicenda che ha del surreale perché, spiega ancora Danesin, «il mio cavalletto misura 70 centimetri, non mi sembrava una grande occupazione». L’ottantatreenne è membro dell’associazione artisti trevigiani e tra i suoi soggetti prediletti ci sono paesaggi, fiori e nature morte.
Nella sua scheda è scritto che ama soprattutto il paesaggio, «nel senso più ampio del termine. Ha infatti dipinto dal vero particolari naturalistici e vedute panoramiche con molta sensibilità e con uso personale del colore. Ha inoltre reinterpretato in modo molto originale quadri ed affreschi famosi e si è recentemente cimentato anche nell’arte sacra dipingendo icone. Ha svolto dei corsi di pittura dal professor Favotto. Ha esposto in varie mostre collettive, con Favotto, Francesco Piazza, Zago e tanti altri. Da anni partecipa alla “Na toeta per Solidarietà”. Ha esposto con l’Associazione Artisiti Trevigiani in collettiva a Ca’ dei Ricchi, Loggia dei Cavalieri, e molte altre manifestazioni in provincia di Treviso».
Purtroppo non gli è bastato per convincere gli agenti a lasciarlo dipingere in via Roggia. «Vorrei incontrare il sindaco Manildo e chiederli maggiore attenzione per gli artisti», sottolinea Danesin, «certamente avevo sbagliato a parcheggiare l’automobile sul marciapiede e di questo mi ero anche scusato. Però per un pittore è importante poter stare di fronte al soggetto che vuole ritrarre».
Con ogni probabilità già nella giornata di oggi proverà ad andare a Ca’ Sugana per chiedere agli uffici del Comune se ci siano dei permessi particolari da chiedere per poter dipinegere all’aria aperta. «Voglio fare le cose secondo le regole», conclude Danesin, «se c’è un permesso da chiedere lo farò sicuramente. Il mio unico desiderio è quello di poter terminare il mio dipinto».(g.b.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso