Devis Gava, la storia di una rinascita dopo la leucemia: «Salvo con il trapianto di midollo: donate»

L’appello dell’elettricista ventunenne di San Fior, diventato testimonial: «Iscrivetevi all’Admo, è fondamentale»
Diego Bortolotto

SAN FIOR.  «Come ho ricevuto il midollo osseo io, ci son tante altre persone che sono in attesa. Aumentando le iscrizioni si aumentano le probabilità di compatibilità di chi ne ha bisogno. Iscrivetevi all’Admo, e anche alle associazioni per donare sangue». Devis Gava, ventunenne elettricista di San Fior di Sotto, quasi un anno fa ha avuto il trapianto al centro di oncoematologia di Padova che l’ha fatto ritornare alla vita.

Affetto da leucemia, malattia che gli era stata diagnosticata sei anni fa, agosto e settembre sono mesi particolari per lui. Il 4 agosto 2016 attraverso gli esami aveva scoperto la patologia, il 14 settembre 2021 ha avuto il tanto atteso trapianto. Il suo calvario non è finito.

Ha passato quattro mesi quasi ininterrottamente in ospedale, poi anche all’inizio 2022 ha subìto una serie di complicazioni, le continue cure e terapie e anche un intervento d’urgenza per una perforazione dell’intestino. «Essendo stato per lungo tempo a letto, per muovermi ho dovuto ricorrere all’uso di una carrozzina e all’aiuto di qualcuno per fare le scale e ancora tutt’ora giro con una stampella», racconta Devis. Da malato a testimonial della guarigione, la sua energia è la migliore testimonianza. «Durante tutto questo periodo ho avuto bisogno di molte trasfusioni, sia di piastrine che di globuli rossi – spiega –. Ringrazio tutti quelli che si mettono a disposizione e che sono iscritti all’Avis. Più sono le persone ad avere bisogno e più donatori servono, quindi iscrivetevi. E iscrivetevi anche all’Admo per essere potenziali salvatori di vita, come quella persona che ha donato del suo corpo per salvare la mia di vita».

Volontario nella sagra del paese, giocatore di pallamano nel San Fior, diplomato all’Ipsia, aveva iniziato a lavorare come elettricista. Ma a causa del decorso della malattia aveva dovuto lasciare tutto. Si era mobilitato per lui l’intero paese nella campagna “Match 4 Devis-Match 4 all”. Ora è lui con determinazione a concretizzare quello slogan, per aiutare le 1.800 persone in Italia, dei quali 300 bambini, in attesa di trapianto e del “Gemello genetico”. «Su www.admoveneto.it ci sono tutte le informazioni – è l’appello che Devis lancia ai suoi coetanei – Lì potete anche pre iscrivervi». Per accedere al Registro italiano dei donatori di midollo osseo non servono caratteristiche particolari, se non avere dai 18 ai 35 anni, un peso di almeno 50 chilogrammi ed essere in buona salute.

La compatibilità è di una persona ogni centomila, per questo maggiore è il numero di potenziali donatori, più c’è probabilità di salvare la vita a chi è colpito da leucemie, linfomi, mielomi e altre neoplasie del sangue. Nella Marca, Admo Treviso ha sede a Mareno di Piave. In questo periodo diversi sono i giovani che si sono “tipizzati”, diventando potenziali donatori, come Emma nel centro trasfusionale di Conegliano, Lisa in quello di Oderzo, Jessica e Anna in quello di Treviso.

Devis Gava non può sapere chi gli ha donato il midollo, ma conosce le persone che anche dopo la donazione lo stanno sostenendo. «Sono stato assunto da E-distribuzione e posso lavorare in smart working, grazie ai referenti dell’azienda – spiega Devis –. Grazie a medici e infermieri dell’oncologia di Treviso e Padova per sostenermi anche emotivamente». Il suo ultimo pensiero, “dulcis in fundo”, è per la ragazza che gli è accanto. «La mia fidanzata Sara, a 18 anni non è solito vivere delle situazioni simili e accontentarsi di vederci da una finestra per le normative anti Covid, il grazie più dolce è per lei». 

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