Striscione contro gli avversari di Trieste, Daspo a quattro tifosi del Treviso Basket

Nel derby del Nordest contro la Pallacanestro Trieste era stato esposto lo striscione “Da 70 anni intrusi”, richiamando l’anniversario del ritorno all’Italia della città giuliana. Per un anno i destinatari del Daspo non potranno più vedere partite

Lo striscione esposto al Palaverde
Lo striscione esposto al Palaverde

Il Questore di Treviso, Alessandra Simone, ha emesso 4 provvedimento di Daspo nei confronti di altrettanti tifosi del Treviso Basket, responsabili di aver esposto uno striscione discriminatorio e offensivo.
I fatti risalgono allo scorso 26 ottobre, quando all’interno del Palaverde di Villorba si disputava l’incontro di pallacanestro tra Nutribullet Treviso Basket e Pallacanestro Trieste.

Dalla curva dei sostenitori locali veniva esposto uno striscione con la scritta “Da 70 anni intrusi”, in palese riferimento al 70° anniversario del ritorno all’Italia della città di Trieste, che ricorreva proprio quel sabato.

L’esposizione dello striscione avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi sull’ordine pubblico, se non fosse stato immediatamente rimosso dalle forze dell’ordine, placando così una possibile reazione violenta degli ultras triestini, che al contrario - in reazione alla provocazione messa in atto nei loro confronti - hanno intonato l’inno nazionale e sventato il tricolore.

Gli accertamenti della Polizia di Stato hanno consentito di individuare quali autori della condotta quattro tifosi trevigiani, una donna di 37 anni e tre uomini di 27, 58 e 61 anni, tutti residenti in Provincia di Treviso.

Nei loro confronti il Questore ha emesso un Daspo della durata di 1 anno che impedirà ai quattro di fare accesso a tutti gli incontri di pallacanestro, comprese le amichevoli.

Quanto alle partite del Nutribullet Treviso Basket, inoltre, il divieto di accesso si estenderà anche al perimetro del Palaverde. La finalità di tali provvedimenti è prevenire condotte che, nel delicato contesto delle manifestazioni sportive, possano arrecare pregiudizio all’ordine e la sicurezza pubblica, affinché gli appassionati possano liberamente esprimere il proprio sostegno alle squadre in linea con i veri valori dello sport.

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