Da Treviso la tecnologia che fa "volare" i treni

I giovani ingegneri della IronLev mettono a punto un sistema di levitazione magnetica che non usa l'energia elettrica
ZAGO AG.FOTOFILM SPRESIANO PRESENTAZIONE PROTOTIPO DITTA -IRONLEV-MAGNETIC LEVITATION, IN FOTO GLI IDEATORI DEL PROGETTO E STAFF
ZAGO AG.FOTOFILM SPRESIANO PRESENTAZIONE PROTOTIPO DITTA -IRONLEV-MAGNETIC LEVITATION, IN FOTO GLI IDEATORI DEL PROGETTO E STAFF

Treviso, ecco il treno sospeso che viaggia senza elettricità

SPRESIANO. La novità è importante, rivoluzionaria. Il sistema dei trasporti viene completamente ridisegnato, reso più sicuro ed economico, basato sulla levitazione magnetica. È trevigiana la mente del "treno sospeso". Adriano Girotto, di Spresiano, fondatore della Girotto Brevetti è infatti il creatore, assieme ad un team di giovani ingegneri della Scuola Universitaria Superiore Sant'Anna di Pisa con la start-up Ales Tech, di un prototipo innovativo. IronLev, questo il nome del progetto presentato in anteprima mondiale nella sede del gruppo in via Galvani a Spresiano, sfrutta infatti le capacità magnetiche del ferro per dar vita ad una "sospensione naturale" in grado di sopportare oltre 5 tonnellate.

Così, da un modello in dimensioni ridotte, il team nel giro di un anno ha dato vita a qualcosa di più importante, pensato in particolare per il trasporto pubblico su rotaia. Il tutto, qui la novità principale rispetto ad altri esempi di levitazione magnetica utilizzata per la movimentazione di treni in Cina e Giappone, in maniera passiva, senza cioè l'apporto di energia esterna (quella elettrica in primis, risparmiando anche grazie all'assenza di attrito) e - soprattutto - sfruttando le tradizionali rotaie.

ZAGO AG.FOTOFILM SPRESIANO PRESENTAZIONE PROTOTIPO DITTA -IRONLEV-MAGNETIC LEVITATION
ZAGO AG.FOTOFILM SPRESIANO PRESENTAZIONE PROTOTIPO DITTA -IRONLEV-MAGNETIC LEVITATION

Un patrimonio esistente che, nel mondo, sviluppa una rete di 1,5 milioni di chilometri. Costi di esercizio e manutenzione vengono insomma abbattuti. I vagoni, infatti, grazie alla tecnologia in questione, galleggiano e scorrono sulle rotaie senza toccarle. Una configurazione particolare di magneti, inseriti in dei normali pattini, formano una sorta di "U" rovesciata e permettono di avvolgere il binario, autosostenendosi, senza possibilità di deragliare. «Il campo magnetico - spiega l’azienda - è interamente contenuto nei pochi centimetri di spazio tra il pattino e il binario e non genera alcuna interferenza con l’esterno».

IronLev, sulla base della dimostrazione di ieri, apre quindi a scenari assolutamente nuovi. D'altronde - il test l'ha dimostrato - un semplice braccio umano è stato in grado di spostare, attraverso la piattaforma brevettata, quasi 5 tonnellate di peso - automobile compresa - come fossero un semplice zaino. Il nuovo progetto completamente made in Italy potrà infatti far raggiungere ad un convoglio i 500 chilometri orari.

«La levitazione magnetica è una tecnologia che viene studiata da oltre 50 anni, ma non è mai stata introdotta con successo sui trasporti civili per un problema economico e di gestione delle linee» spiega Adriano Girotto, presidente e cofondatore di IronLev, «noi risolviamo il problema alla radice, abbattendo i costi energetici ed infrastrutturali, intervenendo sull'esistente rete ferroviaria». Ed i contatti, come conferma lo stesso Girotto, sono ormai avviati con ogni parte del mondo.

«Con IronLev arriviamo in tutti i continenti» prosegue l'imprenditore trevigiano, «appena possibile arriveremo all'omologazione e poi al mercato. Si tratta comunque di capire, economicamente, il miglior bilancio: se intervenire e riadattare le carrozze esistenti o realizzare un veicolo basato interamente su questa tecnologia, con un nuovo design e più ergonomico. Questa seconda ipotesi è senz'altro quella che sembra più attuabile».

Ma quello del trasporto, di fatto, non è l'unico ambito di utilizzo. La tecnologia nata dalla combinazione di idee ed intenti tra la Marca ed i giovani ingegneri toscani, infatti, può essere applicata anche nell'automazione industriale, negli ascensori, nel mondo dell'intrattenimento (le montagne russe l'esempio più lampante) o negli impianti di risalita sciistici. «IronLev arriva a democratizzare e a rendere economicamente possibili numerose applicazioni della levitazione magnetica» raccontano i trentenni Luca Cesaretti e Lorenzo Andrea Parrotta, cofondatori del progetto, «ci stiamo sempre più accorgendo di come l’attenzione per questo nuovo tipo di tecnologia sia estremamente trasversale, anche in settori che non ci aspettavamo neppure di poter approcciare». E nel quartier generale di IronLev, a Spresiano, arriva anche la soddisfazione del primo cittadino Marco Della Pietra. «L'orgoglio di ospitare un'eccellenza simile nel nostro territorio è davvero enorme» ha commentato infatti il sindaco, «le potenzialità del progetto sono davvero tantissime, possono cambiare il mondo. Che tutto parta da Spresiano è qualcosa di straordinario».
 

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