Cronaca italiana, storie di italiani a Parigi

Valeria Solesin, inizialmente data per dispersa, è morta. Era con il findazato al Bataclan, lui, trentino, è riuscito a salvarsi. La fuga dalla città dell'informatrice scientifica pisana. E poi le sirene, le notizie che arrivano rarefatte, l'atmosfera surreale. Storie di italiani testimoni degli attentati del 13 novembre dai giornali del Gruppo Espresso

Venezia. La studentessa veneta data per dispersa è morta
Corrado Ravagnan, padre del fidanzato Andrea di Valeria Solesin ha comunicato domenica mattina 15 novembre all'agenzia giornalistica Agi la notizia del ritrovamento del corpo della ragazza. Valeria, 28 anni di Venezia, era borsista alla Sorbona e venerdi sera si trovava all'interno del teatro Bataclan quando c'è stato l'attacco terroristico. Assieme a Valeria c'erano anche il fidanzato Andrea Ravagnani, 30 anni di Dro, rimasto leggermente ferito ad un orecchio, Chiara Ravagnani, 25 anni sorella di Andrea e il suo fidanzato Stefano Peretti di Verona, tutti e due rimasti illesi. Alle 15.36 di domenica il console generale d'Italia a Parigi, Andrea Cavallari, esce dall’Istituto di medicina legale al civico 2 di Places Mazas e conferma ufficialmente la triste notizia.

L'architetto di origine altotesina ucciso in un bar
Raphael Hilz, cittadino germanico, aveva 28 anni e abitava a Garmisch, la madre è originaria di Lauregno in Alta val di Non al confine tra l'Alto Adige e il Trentino. Architetto, lavorava da sei mesi nello studio di Renzo Piani. E' stato colpito alle spalle mentre si trovava in un bar con degli amici.

 

Belluno. Le storie dei bellunesi che vivono a Parigi o che erano in vacanza nella capitale francese
Enrico Orsingher vive a Parigi da sette anni : "Potevo essere lì anche io. Per la prima volta ci sentiamo colpiti nel quotidiano".  Fabrizio Ruffini: "Nell’albergo dove lavoro c’erano ospiti che avevano cenato nel ristorante accanto a quello colpito. Io ho avuto paura per la mia ragazza". Ilenia Collazuol è tornata venerdì 13 in serata a Belluno" "Il venerdì precedente ero a due passi dal Bataclan". Paola Palma insegna all'Università di Parigi: "Strade e metropolitane vuote qui l’atmosfera è surreale"

Trento. I trentini a Parigi: "hanno colpito il quartiere della movida"
Il racconto del dramma vissuto e le storie di alcuni trentini che si sono trovati coinvolti nell’attacco terroristico  Loro si trovavano a gravitare proprio nella zona dove i terroristi hanno colpito in modo più pesante, il quartiere che si trova tra Place de la Bastille e Place République

Salerno. E i salernitani ora scappano da Parigi
Alcuni erano nella capitale francese per una vacanza e si trovavano a passeggio lungo i romantici boulevard parigini proprio na notte degli attacchi. Altri erano già di ritorno e hanno vissuto il dramma dall'aeroporto. Altri, ancora, avevano programmato il viaggio che inevitabilmente è andato in fumo.

Pisa. L'informatrice scientifica pisana: "Io nell'inferno di Parigi"
Le sirene delle ambulanze sono state la colonna sonora della notte di Sandra Pullia, informatrice scientifica che venerdì sera 13 novembre si è trovata nell'apocalisse parigina. Originaria di Cascina, residente a Pisa, Sandra è tornata a casa sabato pomeriggio. E racconta: «Il punto più vicino a me dove hanno fatto gli attentati era il teatro Bataclan. All'improvviso parenti e amici hanno iniziato a telefonarmi e a mandarmi sms per chiedermi come stavo. All'inizio non capivo. Poi ho realizzato. Ho subito preso un taxi e mi sono rifugiata in albergo nel quartiere di Montmartre».

Viareggio. "Ho saputo di mio cugino da Facebook"
Francesco Donati è di Viareggio e nel mondo del "carnevale viareggino" è conosciutissimo con il soprannome Gisk. Hha passato ore di seria apprensione per il cugino Warren che appassionato di rock era al concerto degli Eagles of death metal al Bataclan. Non ne ha saputo nulla finche su facebook un post spiegava che stava bene e si era salvato incolume dalla strage

Ferrara. Attacco a Parigi, i racconti dei ferraresi che vivono lì
Paola Bassani vive a Parigi con la famiglia e racconta: "La zona dove vivo a Parigi - spiega al telefono Paola Bassani - un po’ in periferia a sud della città, è per fortuna più tranquilla, ma mia figlia Camille, che ha la casa in centro, mi dice che c’è ancora una situazione di grande paura". Anna Cavaliere e Ilaria Luise sono due ragazze ferraresi ventitreenni. Amiche a Ferrara si sono ritrovate quasi per caso a Parigi. "Non abbiamo sentito nulla – dice Ilaria raggiunta – ma abbiamo percepito la gravità della cosa dal movimento dei mezzi di soccorso".

Sassari. Antonio era allo stadio: "Il caos"
Antonio Giagu ha 26 anni, è sardo, da tre lavora a Parigi. Era allo Stade de France: «All'inizio abbiamo tutti pensato a dei petardi». Poi la gente ha iniziato a scappare. «Era il delirio, la polizia non aveva il controllo della situazione». (Le altre testimonianze)

Prato. La ragazza toscana: "Le sirene delle ambulanze e poi quel silenzio irreale"
Il racconto di Nora Zannoni, pratese che abita a Parigi a 200 metri dalla sala da concerti Bataclan: «Hanno colpito dove sapevano che c'era più gente e ora abbiamo paura perché ce ne sono altri pronti a fare altrettanto».

Mantova. Tre mantovane a Parigi: "Un'allerta, poi l'orrore"
Andrea Bombonati, ha 24 anni, studia ingegneria a Parigi: «Fuori dallo stadio, in mezzo alla folla, un poliziotto ha puntato la pistola proprio verso il punto dove eravamo noi. Lì abbiamo avuto davvero paura». Il racconto di tre italiane che vivono a Parigi.  Maddalena Togliani, traduttrice, era in casa con il marito e le due figlie: «Parigi è irriconoscibile».  Sara Stipcevich: «Ero in un altro locale, ci abbiamo messo del tempo per capire cosa stesse succedendo». Gloria Brigoni, ristoratrice: «È stato un crescendo d'angoscia».

Mogliano Veneto. Il rugbista del Mogliano ferito
Tra i feriti degli attacchi terroristici a Parigi c’è anche il mediano d’apertura del Mogliano Veneto Aristide Barraud. Come riporta il sito Onrugby Il giocatore ha un polmone perforato da una scheggia. Si trovava su una terrazza nei pressi di uno dei luoghi in cui i terroristi sono entrati in aizone. Operato nella notte, sta bene.

Abruzzo. Il fotografo aquilano in fuga da Parigi con la figlia
Il fotografo aquilano Roberto Grillo e la figlia Alessia sono riusciti a partire «senza problemi», affidando a Facebook il messaggio correlato da selfie in cui hanno informato parenti e amici che stavano bene. La paura della francese originaria di Farindola (Pescara), il fotografo aquilano che vive davanti al Bataclan e l'amarezza della titolare del Caffè Letterario Marcovaldo nata a Celano.

Parigi, il racconto del giornalista Giorgio D'Orazio

Udine. "Il Paese è sotto choc: siamo di fronte a un dramma epocale"
La testimonianza di Pierlino Sina, presidente del Fogolar Furlan di Parigi. «Quando ho visto le immagini alla televisione credevo stessi guardando un documentario». Dai friulani a Parigi tante testimonianze: «La paura è grande», dice Elena Vorano. 

Treviso. La paura dei ragazzi in gita
Due classi in gita bloccate a Parigi, il racconto degli studenti che cercano di rientrare in albergo in una città terrorizzata. Le testimonianze dai trevigiani.

Pavia, Bernardo apre le porte di casa
Bernardo Caldarola è uno studente di Pavia, è a Parigi da due mesi con una borsa di studio. Anche lui ha lanciato l'hashtag #porteouverte per accogliere eventuali persone disperse nella zona dove abita, a quattro fermate di metro dallo stadio. 

Reggio Emilia. "Qui con i colori della Francia"
Il municipio, il teatro Valli con la sua fontana, i ponti di Calatrava: i simboli di Reggio Emilia con i colori della bandiera francese. Un modo per testimoniare solidarietà ai parigini colpiti negli attentati. 

A Reggio Emilia il Municipio, il teatro Valli con la sua fontana e i ponti di Calatrava con i colori della bandiera francese
A Reggio Emilia il Municipio, il teatro Valli con la sua fontana e i ponti di Calatrava con i colori della bandiera francese

Bolzano. Stefania in una Parigi spettrale
L'incertezza che alimenta l'ansia e la paura, non sapere bene cosa accade attorno. Stefania Abbondi, di Bolzano, era a Parigi per un convegno. Ha cenato a due passi dagli attentati. «All'inizio nessuno ha avuto sentore di nulla. Poi abbiamo iniziato a ricevere messaggi con scritto "state bene?"»

Salerno. Luci d'artista spente
Momento di raccoglimento a Salerno: alle 18 si spengono le Luci d'artista, un momento di cordoglio per l'attacco terroristico a Parigi. Tante le testimonianze di salernitani che vivono o si trovano a Parigi. «Abito a centro metri dal Bataclan, ho visto e sentito tutto», il racconto di Cristian Bartomeo

Oristei (Bolzano). Il fotografo nascosto in cantina
Matthaeus Kostner, fotografo 42enne e maestro di sci a Ortisei era a Parigi per una fiera di fotografia. «Ero a meno di un chilometro dal luogo del primo attentato - racconta - in un Irish Pub dove stavamo guardando la partita di calcio tra Francia e Germania». Quando hanno capito la gravità della situazione hanno cercato di lasciare il locale. «Ma ci hanno detto di non uscire, poi ci hanno accompagnato in un piano interrato del locale, spegnendo tutte le luci».

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