Crisi a Plavilandia fallisce per debiti il ristopub brasiliano

Rio Bravo ha chiuso: non pagava affitti e dipendenti La società Caremi: «Il parco acquatico riaprirà lo stesso»
Di Andrea De Polo

SERNAGLIA. Churrasco indigesto a Plavilandia. Dopo sei anni chiude (per fallimento) il Rio Bravo, il locale brasiliano del parco acquatico sul Piave, a Falzè di Sernaglia. Il gestore del locale, secondo quanto riporta la società che gestisce Plavilandia (Caremi Srl), proprietaria dello stabile, era in arretrato di diversi mesi sul pagamento dell’affitto. Senza contare i ritardi accumulati nei compensi dovuti al personale e ai fornitori. L’istanza di fallimento è stata depositata lo scorso 30 dicembre, venerdì 21 marzo si è espresso il tribunale di Treviso decretando il fallimento della Rio Bravo Srl. Il titolare non si è presentato all’udienza. Plavilandia resterà almeno per un po’ senza churrasco, ma l’apertura delle piscine e del parco acquatico per la prossima estate è assicurata dalla Caremi Srl, che potrebbe anche assumere la gestione dell’ex churrascaria. Limitandone il servizio a quello di bar a bordo piscina. La crisi del Rio Bravo era nell’aria da tempo, ma nessuno si aspettava una conclusione così “calda” della vertenza. Nei primi due anni di lavoro, infatti, il ristorante brasiliano in riva al Piave andava a gonfie vele. Al contrario del parco acquatico, restava aperto tutto l’anno. Durante l’estate offriva cocktail e spuntini ai clienti delle piscine, nei mesi invernali era preso d’assalto da gruppi e comitive: pagando un prezzo fisso, permetteva di mangiare a volontà le specialità cucinate da personale brasiliano, esperto di churrasco. Complice la crisi, qualche scricchiolio si è iniziato ad avvertire dal 2010. Meno clienti, e minor liquidità, si sono tradotti in ritardi nei pagamenti a fornitori, camerieri (molti hanno deciso di cambiare aria), proprietari dello stabile. La Caremi Srl ha spiegato che negli ultimi quattro anni farsi pagare l’affitto del ristorante era diventata un’impresa: «Noi, però, l’Iva relativa al locale dovevamo versarla lo stesso» ricorda uno dei soci di Caremi, Mirio Zamperla. Ora sta lavorando sodo perché la churrascaria sulle rive del Piave torni a lavorare: «Stiamo cercando qualcun altro che riparta con una nuova attività. Ma Plavilandia riaprirà normalmente in estate, e se non troveremo nessuno prima di allora ci faremo noi carico del locale, riaprendo solo il bar e la piscina». I creditori del Rio Bravo si ritroveranno in tribunale: l’esame dello stato passivo è stato fissato per il prossimo 16 luglio.

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