Credito trevigiano, lascia il direttore generale

Contrasti con il commissario di Banca d’Italia, si dimette Matteo Passini
DeMarchi Montebelluna assemblea soci Banca Credito Cooperativo direttore Matteo Passini
DeMarchi Montebelluna assemblea soci Banca Credito Cooperativo direttore Matteo Passini

VEDELAGO. Chiamato a salvare il Credito Trevigiano, dopo il terremoto delle prime teste cadute (tra queste quella del presidente Nicola Di Santo), Matteo Passini lascia l’istituto con sede nelle pertinenze di villa Emo a Fanzolo. Da ieri non è più il direttore generale. Le sue dimissioni sono sul tavolo dei due commissari straordinari Nicola Marotta e Roberto Venturini, nominati da Banca d’Italia dopo la cacciata di tutto il consiglio di amministrazione capitanato da Paolo Cavasin. Il motivo del suo addio? Lui non parla: il suo telefono suona a vuoto.

Stangata da mezzo milione al Credito
Demarchi Fanzolo sede banca Credito Cooperativo Trevigiano

Ma i ben informati riferiscono di contrasti interni, rapporti tesi con i commissari, in particolare con Venturini. Passini era stato chiamato con il ruolo di traghettatore: avrebbe dovuto accompagnare l’istituto nella delicata fase del passaggio del commissariamento verso il ritorno alla normalità. Un curriculum di tutto rispetto il suo che avrebbe dovuto garantire la rinascita del Credito Trevigiano dopo la bufera. Padovano, direttore generale di Banca Etica da gennaio 1998 a settembre 2004, era poi passato con la stessa carica a Bit spa, la società del movimento delle Bcc dove ha operato da settembre 2004 a dicembre 2008.

Da qui nel gennaio 2009 è stato chiamato a svolgere il ruolo di vicedirettore generale della Banca di credito cooperativo del Garda del presidente di Federcasse Alessandro Azzi. Vi è rimasto fino all’ottobre 2012. Quindi la promozione a direttore generale della la Bcc di Pistoia da cui Bankitalia l’ha preso per portarlo a dirigere il Credito Trevigiano nell’aprile 2014. In un primo momento in affiancamento al direttore Gioachino Basso, uomo nato e cresciuto all’interno dell’istituto di credito di Vedelago. Quindi da solo in quanto lo stesso Basso se n’è andato in anticipo sui tempi della pensione. Ora la decisione di Passini di chiudere il rapporto con il Trevigiano. Un fulmine a ciel sereno per molti, ma non per tutti. Avrebbe dovuto guidare il cambiamento, garantire il nuovo passo della banca, trattare con la clientela, ma chi lavora in banca parla di un direttore messo in disparte, quasi in un angolo. Da qui forse la decisione di Passini di chiudere l’avventura in villa Emo. Se ne va lasciando l’istituto nelle mani dei due vicedirettori Paolo Antignati e Ferruccio Civiero. Un altro scossone nella banca che contava di aver finalmente trovato una certa tranquillità, dopo mesi di trincea.

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