Conegliano, svastiche e croci celtiche sui palazzi storici: individuati autori del blitz razzista
Due giovani di 24 e 27 anni rinviati a giudizio per aver cosparso la città di svastiche e croci celtiche. Nel post sul web maneggiano un coltello e praticano arti marziali con lo stesso look della notte folle

La passione per le arti marziali, e il video di un'esibizione con un coltello postato sui social, sono stati la chiave per incastrare due italiani di Santa Lucia e Vazzola, di 24 e 27 anni, accusati di essere gli autori di una decina di svastiche, scritte antisemite e croci celtiche comparsi in città. Odio etnico e razziale e imbrattamento del patrimonio culturale sono le accuse di cui dovranno rispondere.
Nel loro raid, una decina i simboli nazisti comparsi tra il Biscione, via Cavour e piazzetta Duca d'Aosta, E avevano colpito anche palazzo Gera Minucci. Un edificio storico-artistico, dal quale nel marzo 1867 Giuseppe Garibaldi pronunciò un celebre discorso, dopo che il Veneto e quindi Conegliano era tornati nel Regno d'Italia. Un palazzo tutelato dai Beni culturali: ma una delle svastiche era stata disegnata proprio sulla colonna sopra alla quale c'è la targa e il balcone dove si affacciò l'eroe dei due mondi.
L'aver danneggiato un edificio tutelato rappresenta una delle aggravanti. I due giovani sono stati rinviati a giudizio, in seguito alle approfondite indagini eseguite dal commissariato di polizia di Conegliano, coordinate dal dirigente Vincenzo Zonno. Erano circa le 2 di notte del 16 dicembre, quando l'impresa vandalica era stata immortalata dalle telecamere comunali di videosorveglianza. Si vedevano due giovani, uno travisato con il cappuccio, l'autore materiale, l'amico che lo segue barcollante perché evidentemente ubriaco.
Con lo spray nero avevano deturpato i muri del condominio Shopping Center, della galleria di via Cavour, piazzetta Duca d'Aosta e appunta una colonna del porticato di palazzo Gera Minucci. In precedenza quella sera la coppia avrebbe fatto festa alle casette natalizie.
Le videocamere avevano inoltre filmato la Volkswagen Golf su cui si muovevano. La svolta nelle indagini dopo alcune settimane era stato un filmato sui social postato da uno dei due, appassionato di arti marziali. Nel video in cui si destreggiava con un coltello, era vestito allo stesso modo della notte del raid teppista.
I poliziotti hanno effettuato delle perquisizioni a domicilio e recuperato delle prove, tra cui l'abbigliamento. Felpa, pantaloni, scarpe, piumino sono stati posto sequestro. I giovani non risultano essere appartenenti a gruppi di estrema destra. Hanno negato di essere loro gli autori dell'imbrattamento. Rischiano una pena pesante, fino a cinque anni di reclusione.
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