Conegliano, occupano una casa: catturati quattro spacciatori

Blitz di polizia locale, carabinieri e commissariato a Campolongo. Gli africani erano stati segnalati dai residenti per lo smercio di droga e avevano precedenti per furto

Diego Bortolotto
La sede del comando della polizia locale di Conegliano
La sede del comando della polizia locale di Conegliano

Da mesi bivaccavano in mezzo a cumuli di rifiuti, in un caseggiato parzialmente ristrutturato, ma mai completato. Era diventata la loro casa abusiva. Giovedì mattina un blitz interforze con tre pattuglie della polizia locale, una dei carabinieri e una del commissariato, ha fermato quattro immigrati che occupavano un casolare in via Settembrini a Campolongo, appena prima del sottopasso della Pontebbana. Erano tra gli individui che erano stati segnalati da residenti che si spostavano lungo l'argine del Monticano, per attività di spaccio di stupefacenti, e creavano disturbo nel giardino comunale Tartini. Le “ex case Papa” come sono conosciute, sono di proprietà di una immobiliare, che aveva realizzato una ristrutturazione al grezzo del casolare, mai completata. Lì gli abitanti avevano segnalato un via vai di persone.

«Era stato occupato da extracomunitari che vivevano all'interno, in condizioni igienico-sanitarie disastrose – spiega il comandante della polizia locale, Claudio Mallamace -. Tutti e quattro hanno precedenti per reati contro il patrimonio e sono conosciuti nell'ambito dell'uso e spaccio di sostanze stupefacenti». Gli agenti hanno fatto sgomberare l'edificio. Un gambiano di 27 anni è risultato irregolare e quindi nei suoi confronti è stato emesso un decreto di espulsione. Gli altri tre risultavano registrati a Conegliano ma irreperibili, in passato probabilmente ospitati da amici o familiari: A.T., 24 anni, del Ghana, un coetaneo del Gambia, S.E., e un cittadino italiano di origini africane, E.O., nato nel Napoletano.

L'immobiliare si è impegnata a ripulire lo stabile e smaltire i cumuli di rifiuti. L'edificio si sviluppa su tre piani, le “camere” abusive si trovavano al primo piano. La proprietà ha murato gli accessi al pianterreno, per evitare nuove intrusioni. Nella nottata tra giovedì e venerdì però qualcuno si sarebbe di nuovo intrufolato, spaccando uno degli accessi. L'edificio verrà costantemente monitorato dalla forze dell'ordine per scongiurare altre bivacchi, oltre a essere installate delle videocamere. «Nella parte retrostante dove c'è l'argine e il parco saranno installate dei punti di videosorveglianza, perché quella zona possa essere ancora più tutelata – fa sapere il comandante Mallamace -. L'amministrazione comunale ha già stanziato i fondi per i lavori».

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