Lutto a Conegliano: è morto Luciano Toffoli, il pioniere dei telegrammi
Per 40 anni in servizio alle Poste centrali, era un’istituzione cittadina. Impegnato anche nel volontariato, si era distinto come corista del Duomo

Con lui se ne va un pezzo della città di Conegliano. Ma rimarrà nel ricordo delle migliaia di famiglie che lo hanno conosciuto e apprezzato per la sua precisione e puntualità in quarant’anni di servizio permanente effettivo.
Si è spento Luciano Toffoli, storico dipendente delle Poste di Conegliano, aveva 87 anni.
Una vita di impegno nel lavoro e nel volontariato. Era giunto a lavorare alle Poste centrali di Conegliano seguendo il fratello Giorgio, che vi lavorava già come responsabile del settore telegrafo, in seguito sostituito da nuovi macchinari con l’avvento della tecnologia anche nel recapito della corrispondenza.
Giorgio Toffoli aveva lavorato alla Poste centrali fino al pensionamento ed era deceduto nel 2015. Luciano era stato assunto all’inizio con un compito speciale: consegnare i telegrammi, che per l’epoca erano una novità quasi assoluta, e coincideva con eventi familiari di una certa importanza: lutti, matrimoni, inviti, viaggi.
In questo modo Luciano aveva intrecciato un rapporto di stima e di amicizia con tantissime famiglie. Poi, sempre discreto e puntuale, aveva proseguito il suo lavoro come portalettere.
Classe 1937, ha lavorato alle Poste per complessivamente circa quarant’anni, dagli anni Sessanta fino ai primi anni Duemila. Ha sempre lavorato alle Poste centrali di Conegliano, prima nella vecchia sede dove c’era l’ufficio dello smistamento, poi è passato nella sede nuova, dov’è rimasto al lavoro fino alla pensione.
Ormai conosciuto da tutta la città. Così lo ricorda l’amico Francesco Albanese: «Luciano era una persona discreta, puntuale, premurosa. Girava sempre con una bicicletta pesante, dotata di una borsa in pelle e consegnava le lettere con qualsiasi tempo, anche sotto la pioggia. Non si è mai tirato indietro, mai fatto un ritardo, era molto apprezzato e stimato per la serietà che metteva nel suo lavoro. Praticamente tutti lo conoscevano a Conegliano, sia nelle vie del centro sia soprattutto nella zona nord di Conegliano, via Lourdes e limitrofe, dove svolgeva la sua attività principale di recapito. Era una persona di fiducia e tutti si affidavano a lui. Essendo scapolo, come il fratello, la sua vita intera era il lavoro alle Poste, senza distrazioni».
Era anche componente del coro parrocchiale del Duomo di Conegliano, dove cantava come basso, ma la sua parrocchia di appartenenza era quella di Lourdes, dov'era giunto ad abitare da via XX Settembre, dov’era nato presso la casa del Cima. Nel 2018 aveva avuto problemi di salute gravi e da allora era ospite in Casa Fenzi, che era diventata la sua nuova famiglia. Lascia le cugine, i cugini, gli amici, gli ospiti e il personale di Casa Fenzi.
La cerimonia funebre sarà officiata lunedì mattina alle 10 nella chiesa di Casa Fenzi a Conegliano. Il pensionato sarà poi sepolto nel cimitero di San Giuseppe.
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